L’impegno del suo collega Pietro Buccolieri: «Presto l’intitolazione di una via a Manduria»
Manduria ha reso nuovamente onore al giovane eroe poliziotto Antonio Annarumma, medaglia d’oro al merito civile, prima vittima, a soli 22 anni, del dovere degli anni di piombo del terrorismo.
Come ogni anno, su esclusiva iniziativa dell’ex ispettore superiore della Polizia di Stato Pietro Buccolieri, collega di Antonio Annarumma e in servizio nella stessa caserma del 3° Reparto Celere di Milano, ieri è stata celebrata nella chiesa di Santa Gemma Galgani una Santa Messa in suo onore per non dimenticare quelle giornate di tensione sociale e insicurezza del lontano 1969, che sfociarono in gratuita violenza di piazza (durante la funzione religiosa è stata benedetta la targa dedicata ad Antonio Annarumma che sarà affissa in una via della città).
Ma più ancora coloro che, avendo giurato fedeltà alla Patria, si sono trovati direttamente coinvolti dalla cieca violenza. Tra questi il giovane eroe Antonio Annarumma, che, come tutti i giovani del 3° Reparto Celere, leggendo l’ordinanza che lo inviava a svolgere il proprio servizio nella piazza “calda” di Milano, non si fece condizionare dalla preoccupazione per se stesso per quanto gli sarebbe potuto accadere in meno a una marea di dimostranti in occasione dello sciopero nazionale, che si preannunciava particolarmente delicato per l’ordine pubblico e la sicurezza della nazione.
Molto toccanti le parole dell’ex ispettore superiore della Polizia di Stato Pietro Buccolieri, testimone diretto di quei tragici fatti.
«In puro spirito di servizio verso questa nostra società che doveva essere difesa da coloro che mettevano a repentaglio la convivenza civile, non esitò a rendersi presente e operante, insieme a tutti gli altri colleghi, per difenderne i valori, fino all’estremo sacrificio della vita, come avvenne in quel tragico 19 novembre 1969» ha ricordato Pietro Buccolieri.
Un’amicizia e un legame forte quelli fra Pietro Buccolieri e Antonio Annarumma.
«Noi oggi, a distanza di 54 anni dal suo sacrificio, ricordiamo questa morte “sbagliata, stupida e assurda”: gli uomini si impegnarono molto per seminare morte.
Commemorare un collega significa difatti raccogliere la sua eredità umana e professionale, per viverla nel presente in questo contesto storico: se non venissero sciolte con il concorso di tutti, ciascuno secondo le proprie responsabilità, potrebbero sfociare in episodi di inconsulta violenza, come avvenne in quel 1969, che diede inizio a quella tremenda stagione del terrorismo con il suo seguito di lutti e sofferenze» continua Pietro Buccolieri.
Annarumma ha sacrificato la proprio giovane vita al solo fine del bene comune della nazione e per la libertà di noi tutti.
Annarumma, nella sua breve vita, aveva certamente, come tanti giovani, il desiderio di vivere in un mondo libero, di conoscere luoghi e gente nuova, di crearsi una famiglia e regalare ai propri figli una società più giusta, ma una mano assassina, ancora sconosciuta, stroncò la sua giovane vita e tutti i suoi sogni».
L’impegno costante del suo collega Pietro Buccolieri è quello di portare la memoria di Antonio presso il Commissariato di Polizia di Stato di Manduria, presso l’Associazione Nazionale Polizia di Stato di Taranto e di proporre all’Amministrazione del Comune di Manduria l’intitolazione di una via pubblica in questa città: tutto ciò per onorare la memoria del giovane eroe poliziotto Antonio Annarumma.
La proposta è stata recepita dall’Amministrazione. A breve ci sarà la cerimonia.
«Colgo l’occasione per ringraziare l’Amministrazione e tutti coloro che hanno collaborato e collaboreranno in questo momento di commemorazione molto sentito e nell’attuazione di questa mia proposta, finalizzata a mantenere vivo il ricordo del sacrificio del collega, giovane eroe, Antonio Annarumma».