Secondo il Gruppo Pecoraro Sindaco, Sammarco «dovrebbe riconoscere le mancanze delle proprie rappresentanze politiche (l’assessore regionale Anna Grazia Maraschio, ndr) che lasciano trapelare il gesto pilatiano nei confronti dell'annoso problema»
Non si è fatta attendere la replica del Gruppo Pecoraro Sindaco all’intervento del consigliere comunale Domenico Sammarco. Una replica dura, che coinvolge anche l’assessore regionale all’Ambiente Anna Grazia Maraschio.
«Per la prima volta il problema degli odori molesti (la puzza per intenderci) è stato affrontato nella massima assise comunale di Manduria, fortemente voluto da tutti i capigruppo di maggioranza, la cui sensibilità per l’argomento è nota a tutti, nonché documentata da una serie di iniziative, politiche e amministrative, portate avanti in questi 3 anni di mandato» è riportato nel comunicato.
«È stata questa l’occasione per confrontarci su una problematica della quale si è sempre tanto discusso fuori dalle sedi istituzionali; discutere in Consiglio comunale di tale problematica significa impegnarsi per trovare definitivamente una soluzione e soprattutto condividere con la cittadinanza le azioni messe in campo.
Si ringraziano tutte le forze politiche in Consiglio comunale che hanno dimostrato maturità e responsabilità nell’affrontare questo argomento e che ha visto un deliberato votato all’unanimità, consapevoli di una strada sicuramente tortuosa ma che si deve percorrere per raggiungere il risultato sperato: la liberazione del territorio dalla puzza».
Poi la replica al consigliere Domenico Sammarco e la bordata all’assessore regionale all’Ambiente Maraschio.
«Non poteva essere che il capogruppo del Partito Democratico Domenico Sammarco ad uscire dal coro non appena fuori dall’aula consiliare, alla costante ricerca di likes e visibilità personale. Il consigliere del Pd Domenico Sammarco dovrebbe protestare contro il suo partito e contro il suo assessore regionale all’Ambiente, invitata anche ieri a presenziare sull’argomento, ma assente ingiustificata. Invece di perder tempo dietro a post pieni di demagogia e populismo, avrebbe dovuto convincere il suo assessore regionale all’Ambiente ad una maggiore considerazione della città di Manduria e ancora di più dovrebbe incalzare adesso dopo l'ennesima assenza».
Su questo passaggio ci sorge un dubbio: ma i componenti del gruppo “Pecoraro Sindaco” non avevano aderito, anch’essi, al Pd?
«Mai un’interrogazione presentata dal capogruppo Partito Democratico sull’argomento puzza in questi 3 anni di mandato (se non guarda caso dopo la richiesta di convocazione del consiglio monotematico da parte della maggioranza) e lui che fa? Accusa il sindaco perché è più facile trovare un capro espiatorio, anziché riconoscere le mancanze delle proprie rappresentanze politiche che lasciano trapelare il gesto pilatiano nei confronti dell'annoso problema. Il consigliere dovrebbe spendersi all'interno del suo PD locale affinché, a livello regionale, la questione ambientale di Manduria sia presa in considerazione e dovrà farlo solo con i suoi sostenitori dato che si oppone in tutti i modi all'ingresso di altre figure che avrebbero potuto affiancarlo in questa impresa.
Ma purtroppo si preferisce sempre correre da soli piuttosto che collaborare per il bene della città».
Sin qui la replica del Gruppo Pecoraro Sindaco. Comprendiamo, politicamente, la contrapposizione con il consigliere di minoranza Sammarco, ma non è che questo intervento si rivelerà un boomerang? Quale sarà ora la reazione dell’assessore regionale Maraschio?