Eletti anche il vice presidente (Geppi Macrì), il vice presidente vicario (Egidio Albanese), il segretario (Rosario Orlando) e il tesoriere (Adriano De Franco)
Lunedì 27 novembre si è tenuta la prima assemblea del nuovo Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Taranto che, eletto nella tornata elettorale della settimana scorsa, è così composto: Vincenzo Di Maggio, Egidio Albanese, Paola Antonia Donvito, Gianleo Cigliola, Rosario Orlando, Fabrizio Todaro, Adriano De Franco, Francesco D'Errico, Carlo Raffo, Stefania Di Stefan, Emanuele Altamura, Donato Antonio Muschio Schiavone, Daniele Sacco, Giuseppe Macrì, Nestore Thiery, Francesca Fischetti, Eleonora Coletta, Silvia Conte, Raffaele Di Ponzio, Sebastiano Comegna e Mirella Casiello.
Nell’occasione i consiglieri hanno eletto presidente dell’Ordine degli Avvocati di Taranto Vincenzo Di Maggio, il più suffragato nelle recenti elezioni con 667 voti.
Hanno poi eletto vicepresidente Geppi Macrì, vicepresidente vicario Egidio Albanese, segretario Rosario Orlando e tesoriere Adriano De Franco.
L’Ufficio di Presidenza è così composto: Vincenzo Di Maggio, Geppi Macrì, Egidio Albanese, Nestore Thiery e Raffaele Di Ponzio.
Nell’occasione il presidente Vincenzo Di Maggio ha dichiarato, riferendosi alla competizione elettorale che lo ha visto alla guida de “Le Voci del Foro”: «E’ stato complicato a gennaio vincere la prima volta, ma è da considerarsi un’impresa rivincere a distanza di dieci mesi, nonostante tutto. Ha prevalso quanto di buono è stato da noi realizzato nell’interesse della categoria ed il rispetto che ci siamo guadagnati all’interno del Foro per l’impegno profuso nel corso della nostra vita professionale, in gran parte, spesa per il bene della nostra comunità».
«Ringraziamo tutti i colleghi che ci hanno premiato con il loro voto ed hanno creduto nel nostro progetto: non li deluderemo. Cercheremo di ridare quel prestigio che l’avvocatura jonica merita in tutte le sedi istituzionali, di ripristinare le normali relazioni nel distretto, nell’Unione delle Curie pugliesi, con il CNF, l’OCF e la Cassa Forense».