sabato 23 novembre 2024


30/11/2023 08:32:32 - Provincia di Taranto - Cronaca

Una donna a gennaio aveva denunciato un illecito prelievo dalla sua carta Postamat. Ma i poliziotti hanno appurato che in realtà la donna aveva effettuato il prelievo di nascosto al compagno con il preciso intento per sfamare i due figli e che successivamente per paura di sue ritorsioni era stata costretta a sporgere denuncia, dichiarando il falso

Il personale della Polizia di Stato ha arrestato un uomo di 40 anni originario di Martina Franca perché ritenuto presunto responsabile del reato di maltrattamenti in famiglia.

La vicenda ha inizio lo scorso mese di gennaio, quando una donna di origini rumene denunciò al personale del Commissariato di Martina Franca un illecito prelievo dalla sua carta Postamat.

Le indagini dei poliziotti verificarono che la donna aveva riportato delle false dichiarazioni, prelevando di persona la somma di denaro direttamente allo sportello postale.

Pertanto, la donna fu convocata negli uffici del Commissariato per essere indagata perché presunta responsabile di simulazione di reato.

Tuttavia, la vicenda lasciò seri dubbi nei poliziotti i quali, per approfondire la situazione, ascoltarono la donna che, già dal primo incontro, ebbe un atteggiamento tale da far intendere di aver bisogno di aiuto.

Dalle sue prime dichiarazioni, i poliziotti avrebbero appreso che in realtà la donna aveva effettuato il prelievo di nascosto al compagno con il preciso intento per sfamare i due figli e che successivamente per paura di sue ritorsioni era stata costretta a sporgere denuncia, dichiarando il falso.

Quest’ultime dichiarazioni hanno permesso ai poliziotti di approfondire ancor di più le indagini, facendo emergere anni di violenze fisiche e psichiche subite dalla donna e mai denunciate.

L’epilogo nei giorni scorsi quando i responsabili del Centro Antiviolenza di Martina Franca – che avevano avviato contatti telefonici con la donna e che attendevano il suo arrivo nella loro sede – hanno allertato i poliziotti perché da circa un’ora non ricevevano più suoi messaggi temendo che quest’ultima fosse in reale pericolo.

Il personale del Commissariato, ricevuta quest’ultima notizia, ha attivato tutte le ricerche necessarie sul territorio, riuscendo a rintracciarla insieme al compagno mentre in auto percorrevano un’arteria principale del comune della Valle d’Itria.

Bloccato il veicolo per un controllo, i poliziotti hanno notato negli occhi della donna un sospiro di sollievo ed una disperata richiesta d’aiuto e così motivando che la stessa doveva essere ascoltata come persona indagata sono riusciti a separarla dal violento compagno e portarla negli Uffici del locale Commissariato dove, assistita dal personale specializzato della Polizia di Stato, ha finalmente avuto il coraggio di raccontare e denunciare i tanti anni di violenze subite che le hanno provocato anche un aborto spontaneo a seguito di un calcio ricevuto.

Pertanto, su disposizione dell’autorità giudiziaria che ha attivato i protocolli previsti dal Codice Rosso, il 40enne - già conosciuto alle forze dell’ordine per la sua dipendenza alla cocaina e per i suoi numerosi reati contro il patrimonio - è stato rintracciato dal personale del Commissariato ed arrestato.

Si ribadisce che per l’indagato vige il principio della presunzione di innocenza sino a sentenza definitiva.











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