«I commercianti auspicano che i consumatori vogliano approfittare degli sconti, dopo una partenza delle vendite invernali davvero deludente. Rispetto al 2022, le vendite quest’anno hanno registrato un calo del 30%»
Chiusa la breve parentesi delle vendite di Natale, il commercio al dettaglio taglia il nastro del 2024 con il consueto appuntamento dei saldi invernali (dal 5 gennaio al 28 febbraio). Un periodo durante il quale le attività del commercio concentrano le forze per accogliere la clientela con una vasta offerta di prodotti a prezzi scontati ; un momento strategico per i negozi di vicinato che nei primi giorni del nuovo anno hanno preparato gli allestimenti dedicati ai saldi per facilitare la scelta dei capi e dei prodotti a saldo. Come sempre la caccia all’affare, la voglia di concedersi l’acquisto di un capo desiderato ma che non si è potuto comprare ad inizio della stagione invernale, sarà la motivazione principale di spesa per buona parte dei consumatori; secondo le previsioni dell’Ufficio studi di Confcommercio: l’85% dei consumatori destinerà ai saldi circa 200 euro, una cifra in linea con lo scorso anno. Circa il 64% dei consumatori farà acquisti di merce a saldo.
“I commercianti auspicano che – commenta Mario Raffo, presidente provinciale di Federmoda- i consumatori vogliano approfittare degli sconti, dopo una partenza delle vendite invernali davvero deludente. Rispetto al 2022, le vendite quest’anno hanno registrato un calo del 30%, così come la partesi natalizia è stata poco significativa e concentrata dal 22 al 24 dicembre. La moda, a differenza di altri settori, non ha particolarmente risentito dell’inflazione: la possibilità di fare buoni affari e di acquistare abbigliamento, scarpe e accessori importanti a prezzi convenienti è reale. Le nostre aspettative di vendita sono alte, anche se purtroppo sappiamo che su la capacità di spesa dei consumatori incidono varie problematiche che inducono a contrarre il budget destinato alla spesa per l’abbigliamento.
Siamo ben lieti che un’ampia fascia di consumatori – e lo abbiamo notato anche durante le vendite natalizie - apprezzi il servizio che offrono i punti vendita del commercio al dettaglio e che preferiscano fare acquisti nei negozi del commercio di vicinato, per tutta una serie di elementi ascrivibili soprattutto al rapporto personalizzato che solo le attività di vicinato offrono. L’accoglienza ed il rapporto con il personale addetto alla vendita, per molti clienti rappresenta un fattore importante della esperienza di shopping”.
Si ricorda che sabato 6 gennaio, festività della Befana, e domenica 7 i negozi saranno aperti per l’intera giornata in tutta la provincia di Taranto
Le modalità di svolgimento dei saldi restano le stesse già conosciute dai consumatori che hanno imparato ad apprezzare il decalogo dei saldi chiari e sicuri di Confcommercio.
Cambi - La possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (artt. 130 e ss. d.lgs. 6 settembre 2005, n. 206, Codice del Consumo). In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto.
Prova dei capi- Non c’è obbligo. È rimessa alla discrezionalità del negoziante.
Pagamenti- Le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante.
Prodotti in vendita- I capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo.
Indicazione del prezzo- Obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale.
Riparazioni- Qualora il prodotto acquistato in saldo debba prevedere modifiche e/o adattamenti sartoriali alle esigenze della clientela (es. orli, maniche, asole, ecc…) il costo è a carico del cliente, salvo diversa pattuizione. L'operatore commerciale dovrà darne preventiva informazione al cliente.