Confcommercio sollecita un incontro con le forze dell’ordine: «Necessario da subito intensificare l’azione di controllo del territorio e di monitoraggio costante delle aree urbane del commercio»
La violenza è purtroppo un fenomeno in crescita che si afferma quando la cultura e la subcultura criminale trovano un terreno sociale che non è in grado di respingere e contrastarne l’attecchimento. Non è il caso di Manduria, un territorio che, anche di fronte ad atti criminosi che mettono a repentaglio la sicurezza, e sin anche la vita stessa, dei cittadini, si oppone alla cultura della illegalità e della violenza.
Dario Daggiano, presidente della delegazione Confcommercio Manduria, dopo i recenti fatti che hanno avvolto la città con un velo di paura, esprime il profondo malessere degli operatori del commercio che oggi si sentono sempre più esposti e sempre meno tutelati.
L’affermazione da parte di alcuni individui dei propri presunti diritti può scatenare reazioni violente estreme che possono addirittura mettere a repentaglio la vita umana per un banale diverbio. Il commercio è infatti una delle attività che più di altre espone l’operatore al pericolo di aggressioni, rapine, violenze varie. Purtroppo, nella città di Manduria sta prendendo il sopravvento un sentimento di ansia e di precarietà, tant’è che diverse attività stanno valutando di fermarsi e chiudere per un periodo o addirittura definitivamente.
“Più in generale – dichiara Daggiano - è inconfutabile che a Manduria la perdita di valori, la cultura della sopraffazione, della prevaricazione che alberga in alcuni individui, rischia di fare proseliti anche tra alcuni giovani più fragili alla ricerca di modelli di affermazione sociale da imitare.
Una reazione che deve indurre a riflettere sulla necessità di esprimere - da parte di noi adulti, rappresentanti della società civile, operosa ed osservante delle regole - una ferma condanna dei comportamenti criminosi. E’ giunto il momento che la nostra comunità, con il supporto tecnico-operativo delle istituzioni, metta in atto percorsi diffusi di educazione alla legalità, e soprattutto di coinvolgimento dei giovani in iniziative e progetti di valore sociale.
Intanto però è necessario da subito intensificare l’azione di controllo del territorio e di monitoraggio costante delle aree urbane del commercio, perché – sottolinea Daggiano - è più che concreto il rischio che la nostra città vada incontro ad un processo di desertificazione delle vie del commercio, ed in tal caso equivarrebbe ad una resa dei cittadini per bene al potere oscuro della illegalità. Su questi temi Confcommercio Manduria sta chiedendo un tavolo di confronto con le forze dell’ordine e le istituzioni. Ci attendiamo da parte delle istituzioni una risposta all’altezza della gravità della situazione».