venerdì 22 novembre 2024


29/01/2024 17:56:19 - Manduria - Attualità

Non solo una straordinaria bellezza, ma anche un’importante finalità benefica

Una vera d’opera d’arte, davanti alla quale non si può non rimanere incantati.

E’ il presepe artistico meccanizzato anche quest’anno allestito da Nicola Tripaldi (in collaborazione con Giusy Saracino), che ha ereditato e perfezionato la passione tramandata dal padre Vincenzo. In due ampie stanze della sua abitazione di via Lamarmora 93 sono realizzate, con meticolosa attenzione anche per i più piccoli particolari, ambientazioni suggestive con innumerevoli personaggi, nati grazie alle straordinarie capacità artistiche dal bravissimo Nicola.

Le scene della Natività e le riproduzioni di varie scene di vita quotidiana sono catapultate da un tempo lontano e scandite dalle diverse fasi del giorno e della notte, con attività, suoni, luci e con i macchinosi ingranaggi dei personaggi che ne riproducono i movimenti.

L’allestimento cresce ogni anno grazie alle novità tecnologiche e artistiche che Nicola apporta: nuovi suggestivi angoli e incantevoli scenette.

Presepe quest’anno arricchito, proprio all’entrata della prima stanza, dalla riproduzione della Salina dei Monaci con i suoi fenicotteri e della maestosa torre costiera di Torre Colimena, con il mare, gli agavi e il fico d’India.

Difficile descrivere con le parole la suggestione che genera questa opera d’arte ai tantissimi visitatori, che, anche quest’anno, hanno voluto ammirarla.

«Tutti i caseggiati sono realizzati in polistirene e i mattoncini, in alcuni casi, sono incisi con l’incisore e in altri casi (come nello scorcio di Assisi) sono applicati con la tecnica della pietra applicata» ci ha raccontato Nicola Tripaldi mentre visitavamo la sua straordinaria creatura. «Sono poi ingessati e pitturati con acrilici, terre e pigmenti».

Seppur in miniatura, gli ortaggi, i latticini e le carni esposte nel mercatino riproducono fedelmente quelli reali.

«Tutti gli ortaggi, i dolci, i formaggi gli agavi sono realizzati con la ceramica fredda» fa presente Nicola Tripaldi. «Utilizzo solo per la carne la cera d’api per ottenere l’effetto lucido».

Un presepe che fa rivivere il fulcro della Natività in un contesto popolare, alternando scene tipiche del ‘900 fino ai giorni nostri. Un intreccio tra realtà attuale, botteghe con i classici mestieri, la cantina e il centro d’Assisi in onore di San Francesco in occasione degli 800 anni da quando Francesco realizzo “il suo primo presepe a Greccio”

Un’opera d’arte, lo ripetiamo, che andrebbe ulteriormente valorizzata e sostenuta da enti e associazioni che si occupano di promuovere il turismo. Alcuni sono vicini a Nicola, altri non si sono mai visti…

E questa sua creazione ha anche una finalità benefica.

«Le libere offerte sono devolute la ricerca delle malattie ematologiche, nello specifico a sostegno del comitato per la vita “Daniele Chianelli”: è una struttura che affianca l’ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia, che ospita parenti e pazienti sottoposti a chemioterapia o post trapianto. La ricerca è vita e senza di essa molti di noi non sarebbero qui».

Una magica atmosfera che, presto, lascerà lo spazio ai diorami della Passione di Cristo.

Questa passione impegna Nicola tutto l’anno. In attesa di una nuova collocazione, che consentisse un’esposizione appropriata, stabile nel luogo e nel tempo di questa unica, straordinari, opera d’arte, della quale pubblichiamo alcune foto.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 











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