«In alcuni reparti il personale si vede costretto a gestire un numero di posti letto superiore al limite previsto e in questo modo non solo si pone a serio rischio la sicurezza delle cure, ma si espongono i professionisti anche ad enormi responsabilità professionali a causa dell’elevato margine di errore»
Troppe doglianze da parte degli infermieri, il presidio ospedaliero SS. Annunziata di Taranto non può funzionare più in questo modo.
Il presidente dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Taranto Pierpaolo Volpe ha scritto una lettera alla direzione strategica dell’Asl Taranto per informare i vertici aziendali del continuo disagio manifestato dagli infermieri in servizio presso l’ospedale di via Bruno. Tante le criticità che mettono costantemente a dura prova il personale infermieristico, di qui la necessità di un intervento da parte dell’Asl a tutela degli operatori e degli utenti e finalizzato a garantire un servizio sanitario efficace e di qualità.
“In base alle segnalazioni che riceviamo quasi ogni giorno, sembra siano rimaste inascoltate anche le comunicazioni scritte, inviate dagli stessi infermieri e da intere equipe di lavoro ai dirigenti responsabili del presidio ospedaliero -spiega il presidente dell’OPI Taranto, Pierpaolo Volpe-. Al nostro Ordine sono giunte denunce sullo stato in cui versano alcuni reparti del SS. Annunziata, il cui personale si vede costretto a gestire un numero di posti letto superiore al limite previsto e in questo modo non solo si pone a serio rischio la sicurezza delle cure, ma si espongono i professionisti anche ad enormi responsabilità professionali a causa dell’elevato margine di errore”.
Il presidente Volpe punta il dito anche sulla carenza di personale di supporto, aspetto tutt’altro che trascurabile. “La mancanza di operatori socio sanitari sta avendo pesanti ripercussioni sulla gestione degli utenti nonché sulla corretta applicazione dei modelli organizzativi, che anche nel 2024 sono orientati per ‘compiti’. E i pochi che sono in servizio, sono costretti a supportare l’infermiere in attività che prevedono l’assistenza anche tra più reparti perdendo quindi di vista la relazione di cura operatore/utente”.
Un quadro imbarazzante che ha spinto Volpe, in qualità di presidente di ente sussidiario dello Stato, a rivolgersi all’Asl ionica invocando provvedimenti in grado di salvaguardare l’immagine della professione infermieristica, ma anche degli operatori e dell’utenza ospedaliera. La sanità è una cosa seria e non può essere gestita con superficialità da parte anche della Regione Puglia che continua a sottostimare i bisogni di salute della sanità tarantina.