Sono presunti responsabili di truffa aggravata e continuata ai danni della Asl tarantina
Nella mattinata odierna, i Carabinieri del N.A.S. di Taranto hanno eseguito un'ordinanza con cui il G.I.P. del Tribunale di Taranto, su richiesta della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Taranto, ha disposto l’applicazione di una misura cautelare personale interdittiva di quattro mesi alla titolare di una farmacia della provincia di Taranto e di un medico di Medicina Generale convenzionato con la ASL di Taranto, ritenuti presunti responsabili in concorso di truffa aggravata e continuata ai danni della Asl tarantina e falso in prescrizioni mediche, nonché il sequestro preventivo della somma di euro 1.111,04, quale provento della truffa; contestualmente il GIP ha anche disposto la chiusura per la medesima durata della farmacia in questione.
La meticolosa attività d'indagine svolta dai Carabinierì del Nas dì Taranto e coordinata dal Pubblico Ministero, che origina dal sequestro di farmaci privi di bollino a lettura ottica(cd fustella) eseguito presso la farmacia oggetto d’indagine, ha permesso di individuare una truffa perpetrata nei confronti della Asl di Taranto che, mediante artifizi e raggiri, induceva l'ente pubblico ad elargire un ingiusto profitto consistente ne1'ottenere il pagamento di euro 1.111,04 relativo al rimborso di farmaci mai richiesti, né consegnati ad ignari assistiti, mediante la compilazione di false prescrizioni redatte dal medico compiacente. È opportuno precisare che la somma sequestrata è relativa ai farmaci sequestrati e dispensati in un determinato periodo; tuttavia le indagini svolte hanno permesso di riscontrare che le presunte condotte illecite venissero perpetrate da diverso tempo.
Lo sviluppo dell'attività investigativa, svolta mediante acquisizione di numerose ricette prescrittive di farmaci, sommarie informazioni testimoniali, ha consentito di individuare, incrociando i dati acquisiti e le testimonianze rese, che le false prescrizioni ad ignari assistiti venivano redatte dal medico in favore del farmacista che,di conseguenza tratteneva, per ulteriori scopi, farmaci defustellati all'interno del proprio esercizio farmaceutico perché mai consegnati agli ignari assistiti provvedendo successivamente alla richiesta di rimborso illecito.
Si ribadisce che per gli indagati vige il principio della presunzione di innocenza sino a sentenza definitiva