Il consigliere regionale Donato Metallo: «Dopo 8 anni non abbiamo il coraggio non dico di approvare, ma nemmeno di discutere la legge contro l’Omolesbobitransfobia»
Si celebra oggi la Giornata contro l’Omolesbobitransfobia. Vi proponiamo l’intervento di Giuseppe Todisco (Arci Gay Salento).
«Oggi celebriamo la giornata contro l'omolesbobitransfobia e mai come quest'anno è importante conoscerne l'origine, il significato e il portato politico.
Il 17 maggio del 1990 l'Organizzazione Mondiale della Sanità indicò l'omosessualità come “una variante naturale del comportamento umano” cancellandola di fatto dall'elenco delle malattie mentali e ponendo le basi per il superamento della condizione di discriminazione istituzionale e scientifica a cui eravamo sottoposti.
Ma è veramente così?
Personaggi che nel 2024 affermano che gli omosessuali non sono normali e sono candidati di punta al Parlamento Europeo, commissioni parlamentari che devono legiferare in materia di transizione di genere e non coinvolgono le persone T, la non approvazione (sia in sede nazionale che regionale) di norme a tutela di questa partizione differente della società sono chiarissimi esempi di quanto la discriminazione istituzionale nei confronti della comunità LGBTQIA+ non sia effettivamente terminata.
Siamo diventati addirittura il capro espiatorio dell'inconsistenza politica del governo che ci usa come diversivo ideologico utile a distrarre il proprio elettorato.
Per questo la scelta (della maggior parte della comunità) di stare da una parte invece che dall'altra non è un mero posizionamento ideologico che pure è utile, ma risponde alla necessità di ribadire uno spazio di agibilità politica conquistato con la lotta e che trova nel raggruppamento progressista 'accettabili' modalità di espressione. Non basta ancora...
Orgoglio, testa alta e non mollare mai!».
Sull’argomento anche l’appassionato intervento del consigliere regionale Donato Metallo.
«Prima dell’ultimo Consiglio regionale mi è stato detto che la legge contro l’omobitransfobia doveva essere discussa subito. Che sarebbe stata una priorità.
Vi erano appassionati sostenitori dell’ultima ora, difensori dei diritti civili, eroine dell’uguaglianza.
Ora si sono persi per strada e davvero la misura è colma.
Dopo 8 anni non abbiamo il coraggio non dico di approvare, ma nemmeno di discutere la legge.
La legge è stata inserita al 15° posto nel prossimo Consiglio regionale, quindi non sarà discussa.
Stranamente non è più una priorità, tantissime altre urgenze prima.
Urgenze, guardate un po’ i punti prima, mentre i diritti possono aspettare.
Mancanza di rispetto verso le tantissime associazioni che ci hanno lavorato.
I consiglieri che hanno dato l’anima.
Le tante persone che attendono questa legge.
Davvero senza parole.
In questo giorno spero che fra i vari colori, il rosso vergogna possa cedere il passo ai Colori dell’arcobaleno.
A poco valgono post e convegni se non si agisce.
Io spero ancora e lotto.
Non mollo statene certi.
La Puglia può essere un luogo migliore».