Ad individuarlo il direttore tecnico dell’azienda, Massimo Tripaldi
Un ceppo di vite risalente ad oltre settant’anni fa, alto quanto un albero, è il vitigno di Primitivo più longevo e grande del territorio.
A scoprirlo è stato l’esperto di vino, Massimo Tripaldi, direttore tecnico delle Cantine Soloperto di Manduria. Tripaldi ha individuato questo ceppo presso i vigneti dell’azienda manduriana.
La pianta alta quasi tre metri, con un tronco contorto che ricorda molto gli alberi di ulivo di cui il territorio è disseminato, appare in tutta la sua esplosione arborea, con foglie grandi e verdissime, dai grappoli abbondanti ma ancora immaturi.
«Questa pianta di Primitivo – spiega Massimo Tripaldi -, è una delle poche rimaste di così tarda età. La sua datazione, infatti – aggiunge l’esperto -, risale a non meno di settant’anni fa».
L’enologo dell’azienda manduriana mostra un’immagine in cui mette a confronto la propria altezza (187 centimetri) con quella della pianta che è davvero stupefacente. Se non la si vedesse non si penserebbe mai che esiste una vite così alta e di una bellezza unica. E’ davvero insolita l’esistenza di piante così longeve considerato che gli agricoltori dopo un certo numero di anni (25-30 anni) espiantano gli alberelli per fare posto a piante più giovani. Ma i Soloperto hanno tenuto sempre moltissimo a questo vigneto sito in contrada Bagnolo dal quale viene prodotto vino di grande qualità.
«In questo modo, con un vitigno così antico – hanno commentato Ernesto e Sabrina Soloperto titolari dell’azienda –, abbiamo ottenuto il massimo della qualità».