«Le liste di attesa interminabili per le prestazioni sanitarie ed ancor peggio le cosiddette agende chiuse, hanno obbligato 12 milioni di italiani a rivolgersi alla sanità privata per un giro d’affari di 30 miliardi, con l’aggravante che coloro i quali non possono permetterselo economicamente rinunciano a curarsi»
Riceviamo, e pubblichiamo, un intervento di Cosimo Panarelli, segretario generale Fnp Cisl Taranto Brindisi, sul tema della sanità pubblica.
«L’analisi approfondita della nostra federazione dei pensionati (Fnp) Cisl Taranto Brindisi è risultata implacabile, sui temi concernenti tanto la sanità quanto le prestazioni sociosanitarie pubbliche che continuano a preoccupare i cittadini, in particolare la fascia della popolazione anziana.
E’ proprio questa, infatti, l’area sociale che nutre fortissime preoccupazioni rispetto all’effettiva esigibilità del Servizio sanitario nazionale, con il dubbio fondato che quest’ultimo possa continuare a considerarsi gratuito in ottemperanza al nuovo concetto di salute a suo tempo introdotto dalla legge istitutiva, la n. 833/78, con i caratteri cioè dell'universalità, dell'uguaglianza e dell'equità.
E’ un fatto, ad esempio, che le liste di attesa interminabili per le prestazioni sanitarie ed ancor peggio le cosiddette agende chiuse, hanno obbligato 12 milioni di italiani a rivolgersi alla sanità privata per un giro d’affari di 30 miliardi, con l’aggravante che coloro i quali non possono permetterselo economicamente rinunciano a curarsi.
E poi, che dire dell’emorragia di personale sanitario, di chi continua ad andar via dagli ospedali pubblici scegliendo il settore privato, che sta creando difficoltà alle Aziende sanitarie (Asl), sta rallentando i servizi e intralciando il diritto alla salute dei cittadini?
A tutto ciò si sommano l’emergenza del mancato accesso alle cure per insufficienza di medici specialisti e il crescente fenomeno dei medici di medicina generale, più comunemente medici di famiglia, il cui numero nel Paese si è ridotto a 5.187 unità (Fonte: Istat) dai 40.250 del 2021.
In diversi comuni del nostro territorio stanno per andare in pensione altri medici di famiglia ed è emblematico il caso di Manduria dove, entro fine mese, circa tremila persone dovranno scegliersi un altro medico, ammesso che ci sia la possibilità di farlo.
Immaginiamo già le lunghe file agli sportelli del Distretto sanitario e altrettanti disagi per pensionati ed anziani con il rischio che essi debbano, paradossalmente, rivolgersi a medici di famiglia residenti nei comuni vicini.
Numerose volte, in dichiarazioni pubbliche, convegni, tavole rotonde, manifestazioni anche di protesta, come Fnp Cisl territoriale abbiamo sostenuto che la sanità pubblica deve essere curata per poter curare le persone, programmando strategie di rilancio delle reti fisiche, dei servizi materiali e immateriali e l’assunzione di nuovo personale.
Altrettante volte abbiamo evocato i molteplici nodi da sciogliere in questa difficile fase storica, chiedendo alle istituzioni sanitarie di operare efficacemente, suggerendo riforme e investimenti, auspicando la strada della partecipazione e della corresponsabilità sociale.
D’intesa con la Cisl territoriale e con la Fnp Cisl regionale proseguiremo nella nostra azione vertenziale, affinché dalla Regione Puglia e in particolare dalla Asl Taranto ci giungano notizie certe rispetto ad un cambio di passo del servizio sanitario e sociosanitario pubblico che, al momento, continua a penalizzare le categorie più fragili socialmente come lo sono, appunto, i nostri anziani».