L’intervento di Andrea Baldari
«Siamo giunti ai fatidici cento giorni di amministrazione, un primo termine per poter tracciare un bilancio parziale di ciò che è stato fatto. Anche se io direi, per quel che riguarda Manduria, di ciò che non è stato fatto.
La prima domanda che io vorrei porre è questa. Di questi primi cento giorni, il sindaco Tommasino quanti ne ha trascorsi a Manduria per risolvere i problemi della città? A conti fatti, a me risulta che complessivamente siano meno di cinquanta i giorni in cui è stato presente a Manduria, visto che manca mediamente quattro giorni ogni settimana.
Questa sua assenza poteva pesare meno se a sostituirlo ci fosse una giunta politicamente forte e capace. Pare, invece, che in assenza del sindaco non si possano prendere decisioni, se non di ordinaria amministrazione.
Ma entrando nel merito di questi primi cento giorni, cosa troviamo? La prima cosa che ci si ricorda è la difficoltà a varare la giunta, con la nomina di un assessore nominato e subito congelato (e meno male che si era in primavera…), si è detto per motivi scolastici (doveva portare a termine l’anno). Per scoprire, poi, dei problemi di incompatibilità con l’assessorato che doveva ricoprire: mi riferisco all’assessorato all’Urbanistica. E chi ha seguito la campagna elettorale, ricorderà che l’intera coalizione del sindaco ha fatto del settore urbanistico un cavallo di battaglia, quasi fosse l’unico problema di questa città.
Dopo diversi giorni ed incontri tra i partiti della maggioranza, si arriva alla nomina dell’attuale assessore Francesco Ferretti Devirgilis. Nomina, quest’ultima, non condivisa da tutti i consiglieri dello stesso partito dell’assessore, ovvero l’AdC, di Nicola Becci.
L’attività amministrativa del sindaco Tommasino, tramutata in atti, si riassume in solo 49 delibere (tutte di ordinaria amministrazione tra l’altro); nello stesso periodo, la passata Amministrazione Massaro di delibere ne aveva fatto 90 (i conti tornano visto che Tommasino è stato più a Milano che a Manduria).
Il sindaco ha recentemente affermato che la sua Amministrazione “ha dovuto riorganizzare tutti i lavori pubblici che erano in itinere. Stiamo cercando di non toccare le casse comunali e abbiamo presentato dei progetti per ottenere dei finanziamenti”.
Sarebbe opportuno che la città venisse a conoscenza di cosa ha riorganizzato nei lavori pubblici, visto che tutti i lavori che si stanno eseguendo appartengono alla passata amministrazione.
Poi il sindaco ha fatto presente di aver chiesto “un finanziamento di circa 350.000 euro per fare un centro di accoglienza turistica vicino alla foce del Chiaro, che è un’oasi naturale del nostro comune. A Manduria godiamo del privilegio di avere quattro oasi naturali e abbiamo in progetto di fare dei sentieri e delle piste ciclabili per collegarle tra loro”.
A noi risulta che il progetto in questione non è stato finanziato, anzi, è l’ultimo in graduatoria.
Infine il sindaco ha aggiunto che “in ambito sociale abbiamo avviato una rimodulazione degli aiuti. Mentre prima venivano elargiti dei contributi senza alcuna logica, adesso abbiamo previsto delle borse lavoro, cioè dei compensi economici da ricevere per lo svolgimento di alcuni lavori”.
Ma quanto da lui sostenuto era già in essere con il commissario D’Onofrio.
Al sindaco vorremmo porre noi alcune domande. Perché non preoccupa del Piano di Zona, considerato che è l’unico strumento d’aiuto al sociale? Perché non sta dando attuazione al deliberato del Commissario per i concorsi pubblici per l’assunzione di altro personale? Cosa intende fare il sindaco vista la carenza di personale (attualmente, il personale in servizio è di circa 90 unità, rispetto alla pianta organica che ne prevede circa il doppio)?
Non vorremmo che pensasse che anche con il personale di ruolo può attuare lo spool system così come è avvenuto con il segretario comunale. Oppure pensa di far fronte a tale carenza attraverso l’istituto della mobilità? Credo e spero di no.
Sindaco, ci pare doveroso fare un passaggio sul penultimo Consiglio Comunale. Il sindaco ha detto che anche noi della minoranza dovremmo vergognarci perchè è saltato anche per le nostre assenze. Vorrei ricordare che nella passata Amministrazione l’attuale presidente del Consiglio questo sistema lo applicava ogni volta che era possibile. Se non ci sono i numeri per amministrare, chiedete scusa e chiudete qui la vostra esperienza amministrativa. Non fate vivere questa bella città nell’agonia».
Il coordinatore cittadino di
SINISTRA ECOLOGIA e LIBERTA’
Andrea BALDARI