giovedì 21 novembre 2024


16/08/2024 16:54:29 - Puglia - Attualità

La difficoltà nell’identificazione porta a una elevata frequenza di riclassificazione diagnostica e a scarsi esiti terapeutici registrati in tutto il mondo per i pazienti

Da Bari uno studio che fa luce sul linfoma della zona grigia.

Il lavoro scientifico, a primo nome della matematica Grazia Gargano, è coordinato dal medico ematologo Sabino Ciavarella (nella foto), responsabile del laboratorio di ricerca traslazionale dell'unità operativa di Ematologia dell'Istituto Tumori 'Giovanni Paolo II' Bari - IRCCS. L'obiettivo è migliorare la diagnosi del linfoma mediastinico della zona grigia.

Tra i linfomi rari esiste un sottotipo denominato “linfoma mediastinico della zona grigia”, che si presenta con caratteristiche intermedie e discordanti tra il linfoma di Hodgkin e il linfoma non-Hodgkin primitivo del mediastino. Questa difficoltà nell’identificazione porta a una elevata frequenza di riclassificazione diagnostica e a scarsi esiti terapeutici registrati in tutto il mondo per i pazienti.

Per fare chiarezza sul linfoma della zona grigia, uno studio dei ricercatori dell’Istituto Tumori “Giovanni Paolo II” di Bari, Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico, è stato pubblicato sulla rivista scientifica di caratura internazionale della casa editrice Ferrata Storti (Haematologica Journal, IF 10.1). Il lavoro scientifico, a primo nome della matematica Grazia Gargano, è coordinato a livello nazionale dal medico ematologo Sabino Ciavarella responsabile del laboratorio di ricerca traslazionale dell'unità operativa di Ematologia.

“Siamo di fronte – afferma il direttore generale Alessandro Delle Donne – a un esempio paradigmatico di uno studio di ricerca traslazionale, finanziatoci dal ministero della Salute e portato a termine grazie a una efficiente rete cooperativa nazionale di medici e biologi, ma soprattutto grazie al contributo fondamentale dei nostri giovani matematici e bioinformatici al servizio del progresso in oncologia. Ancora una volta impieghiamo i fondi di ricerca corrente ministeriale per un lavoro ad alto impatto internazionale che utilizza approcci matematici per creare nuovi strumenti di diagnostica integrata all’interno di modelli di utili alla pratica clinica”.

“Lo scopo principale dello studio – affermano Gargano e Ciavarella – è rispondere a una necessità molto sentita dalla comunità scientifica internazionale: migliorare la diagnosi del “linfoma mediastinico della zona grigia”. Il lavoro è stato ideato per lo sviluppo di uno strumento pratico basato sulle caratteristiche molecolari di questi linfomi, per facilitarne la stratificazione diagnostica e guidare il trattamento ottimale. Combinando approcci innovativi di bioinformatica e matematica a dati pubblici di trascrizione genica globale è stato possibile identificare un pannello ristretto di 168 geni, correlati sia alle cellule tumorali che a quelle immunitarie che le circondano, che consentono una notevole capacità discriminativa e di supporto diagnostico. L’obiettivo è supportare i patologi nella definizione della diagnosi istologica ma aiutare in futuro i medici nella scelta terapeutica”.











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