Il comunicato che reca la firma dei due portavoce Gregorio Mariggiò e Fulvia Gravame
Riceviamo, e pubblichiamo, un comunicato di Europa Verde della provincia di Taranto.
«Sedici comuni del tarantino serviti dalla società Progetto Ambiente stanno ricevendo la comunicazione che dovranno corrispondere nuovi importi di TARI per i rifiuti indifferenziati secondo la tabella predisposta da AGER, l’Agenzia Regionale per la gestione dei rifiuti. La società ha dato un termine di trenta giorni, pena la perdita di alcuni benefici decisi in via transattiva, per una vicenda che ha interessato il Consiglio di Stato e la Regione Puglia fin dal 2021. Fatto sta che i sedici comuni dovranno inevitabilmente scaricare sui contribuenti il maggior costo del servizio di raccolta dei rifiuti oltre a pagare tempestivamente. In definitiva viviamo in un territorio in cui si paga di più la TARI, i rifiuti vengono dispersi o sepolti abusivamente, si vive in quartieri investiti dalle emissioni odorigene delle discariche esistenti con la prospettiva che la Regione autorizzi l’ampliamento delle stesse e ci si ammala di più. La stangata che sta arrivando ai sedici comuni deve dare impulso a un profondo cambiamento nella provincia di Taranto. Bisogna applicare la strategia Zero Waste in provincia di Taranto e in Puglia perché è l’unico modo per ridurre i costi, salvaguardare l’ambiente e la salute e creare posti di lavoro.
La strategia Zero Waste è improntata sulla rimodulazione della vita ciclica dei rifiuti e prevede interventi: Refuse (rifiutare); Reduce (ridurre); Reuse (riutilizzare); Recycle (riciclare) e Rot (Ridurre in compost).
A questi sei principi la community che si è creata intorno alla filosofia Zero Waste ha aggiunto una sesta R: repair (ripara).
Condividiamo lo spirito della denuncia di Confcommercio Taranto ma pensiamo che si debba evitare di concentrarsi sulle carenze dell’impiantistica che rischiano di essere un alibi per non cambiare le modalità di gestire i rifiuti. Nella provincia di Taranto sono state presentare richieste di ampliamento delle discariche di Manduria e Statte e di riavvio dell’inceneritore di Massafra. Nel terzo lotto di Italcave, autorizzato per rifiuti non pericolosi, già ora la metà dei materiali arriva da fuori regione in base alla dichiarazione del gestore che ha intende aprire un ulteriore lotto. La verità è che se nella provincia di Taranto ci fossero impianti commisurati ai rifiuti indifferenziati prodotti in questo territorio non basterebbero perché i rifiuti vengono anche da fuori provincia di Taranto e perché non si stanno attuando politiche per ridurre sensibilmente la percentuale di indifferenziata. In molti comuni la raccolta dei rifiuti non viene effettuata con il metodo del porta a porta spinto attuato da decenni in altri territori che permette di recuperare materiali da recuperare o riusare. Non si adottano quasi mai campagne di comunicazione per spiegare alla cittadinanza i danni creati dalla cattiva gestione della raccolta differenziata e dall’abbandono illegale dei rifiuti per l’ambiente e per la salute, ma soprattutto non è ancora percepibile in termini di posti di lavoro e di profitto il vantaggio di attività economiche finalizzate al riutilizzo, riciclo, riparazione e produzione di compost.
Come scrisse Alex Langer, la conversione ecologica potrà affermarsi soltanto se apparirà socialmente desiderabile. Ora come ora non si vede il vantaggio economico di differenziare correttamente visto che non ci sono molti impianti che concretamente danno nuova vita a rifiuti che possono averla.
Per tutelare il portafoglio dei cittadini, l’ambiente, la salute e il lavoro occorre applicare la Strategia Rifiuti Zero ed è necessario che l’Amministrazione provinciale e quella regionale vadano nella stessa direzione e che supportino i comuni».
Gregorio Mariggiò – co-portavoce Europa Verde Provincia di Taranto
Fulvia Gravame – co-portavoce Europa Verde Puglia