mercoledì 25 settembre 2024


25/09/2024 17:05:25 - Provincia di Taranto - Attualità

«In un’area altamente inquinata da diossine, furani, ipa e pcb, la prevalenza del disturbo dello spettro autistico è più alta rispetto agli altri comuni non inquinati della stessa provincia e di un’altra provincia della stessa regione, in particolare per i bambini di età compresa tra 6 e 11 anni»

Nella letteratura scientifica questo è il primo studio che confronta la prevalenza dell’autismo in un contesto altamente inquinato rispetto ad altri comuni non industriali della stessa area geografica: si riportano chiaramente il numero dei bambini affetti da autismo nella provincia di Taranto. Al report scientifico, condotto nel 2020 e pubblicato su Nature il 26 luglio 2024, hanno lavorato diversi dottori e pediatri, tra cui anche alcuni tarantini, ma ad oggi, non si sa perché, nessuno ha citato questo studio così esclusivo e netto nei risultati né, pare, ci sia stata una divulgazione sulla stampa locale o una presentazione dei dati alla cittadinanza al fine di far prendere loro più coscienza di un quadro ambientale già abbastanza noto a tutti i ceti sociali del territorio ionico.

Pur considerando la ponderatezza scientifica il risultato dello studio è chiaro: in un’area altamente inquinata da diossine, furani, ipa e pcb, la prevalenza del disturbo dello spettro autistico è più alta rispetto agli altri comuni non inquinati della stessa provincia e di un’altra provincia della stessa regione, in particolare per i bambini di età compresa tra 6 e 11 anni. Tra l’altro questo studio, confrontando i dati della provincia di Taranto con quelli di altri studi, li torva coerenti con quanto è stato osservato in una delle coorti più studiate, come quella di Duisburg, in Germania, nel distretto della Ruhr. Allora non ci rimane che leggere il report scientifico.

Di autismo a Taranto se ne era già parlato con un altro studio pubblicato su Nature e che VeraLeaks ha divulgato in esclusiva a questo link Si trattava dello studio pubblicato nel 2021. Si trattava di un report scientifico che riportava effetti dell’esposizione a elementi neurotossici sul comportamento degli alunni italiani tra cui quelli che vivono nella zona pesantemente inquinata di Taranto. Già in quel report si parlava di autismo. Oggi, con questo ulteriore approfondimento specifico abbiamo un’altra certezza sull’impatto degli inquinanti industriali sui cittadini di taranto, dove a pagarne le spese maggiori in termini di salute sono i bambini. E le istituzioni e la politica? Si sono arresi accettando il compromesso di pagarne le spese attingendo dalle casse pubbliche in termini di costi sanitari, con la sanità che ci ritroviamo, naturalmente.

Di seguito lo studio

Uno studio ecologico mostra una maggiore prevalenza del disturbo dello spettro autistico nei bambini che vivono in un’area fortemente inquinata

Estratto

Il peso del disturbo dello spettro autistico (ASD) è in aumento in tutto il mondo con fattori genetici, epigenetici e ambientali che sono probabilmente responsabili delle figure epidemiologiche osservate. Nell’ambito dell’esposizione ambientale, la città di Taranto, nel Sud Italia, rappresenta un interessante caso di studio in quanto ospita ben all’interno della città uno dei più grandi impianti siderurgici d’Europa. Si tratta di uno studio ecologico trasversale realizzato nel 2020 in provincia di Taranto volto a stimare l’onere dell’ASD nei comuni di Taranto e Statte, classificato come aree ad alto rischio ambientale (Sito di Interesse Nazionale Contaminato), rispetto agli altri 27 comuni della stessa provincia. Le differenze sono state valutate utilizzando il Chi Square Test. I bambini di età compresa tra 6 e 11 anni identificati nei comuni di SIN avevano una prevalenza statisticamente significativa più alta di ASD rispetto ai bambini di altri comuni (9,58 vs. 6.66/1000 rispettivamente, p – 0,002). Non è stata osservata alcuna differenza statisticamente significativa per il gruppo di 12-18 anni (3,41 vs. 2.54/1000, p – 0.12). I risultati osservati in questo studio sono indicativi dell’associazione tra la vicinanza residenziale urbana alle strutture industriali che emettono inquinanti atmosferici e una maggiore prevalenza di ASD.

La provincia di Taranto, situata nel sud Italia, è la quarta provincia della Puglia sia in termini di superficie che di popolazione. L’area di Taranto ospita, in prossimità della popolazione residente, il più grande impianto siderurgico integrato monosito d’Europa. I comuni di Taranto e Statte sono classificati come aree ad alto rischio ambientale (Sito Conteminato di Interesse Nazionale – SIN) dal Ministero dell’Ambiente a causa di diverse fonti inquinanti come un grande impianto siderurgico, una raffineria, il porto e le discariche sia controllate che illegali. Il Sito Contaminato di Interesse Nazionale sono individuati in relazione alle caratteristiche del sito, alle quantità e ai pericoli degli inquinanti presenti, all’importanza dell’impatto sull’ambiente circostante in termini di rischio sanitario ed ecologico, nonché di danni al patrimonio culturale e ambientale. (L’art. 252, comma 1 del D.Lgs. 152/06 e successive modifiche).

Lo scopo di questo studio è stato quello di valutare la prevalenza di ASD nella Provincia di Taranto, in Italia, confrontando i risultati dei due comuni altamente inquinati di Taranto e Statte con gli altri comuni meno inquinati non industriali della stessa provincia.

Metodo

Questo studio ecologico trasversale è stato condotto nel 2020 in provincia di Taranto, che ha una popolazione totale di 576.000 abitanti (Fig. 11) distribuiti in 29 comuni (189.000 nella città di Taranto, 13.000 a Statte e 374.000 nelle altre città).

 

Luciano Manna

VeraLeaks











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