Nando Mazza, portavoce del comitato per Vviale Mancini: «Il primo passo dovrebbe consistere nel sottoporre tutti gli alberi ad esami tecnico-strumentali che ne certificassero l’effettivo stato di salute per poi decidere come intervenire su ciascuno di essi nell’ottica di salvarne il maggior numero possibile»
L’agronomo Francesco Tarantino ha inviato una lettera al presidente della 2° Commissione consiliare del Comune di Manduria Giovanni De Pasquale e per conoscenza al sindaco del Comune di Manduria Gregorio Pecoraro.
Ecco il testo:
«Egregi presidente e sindaco, in riferimento ai lavori della Commissione svoltisi il 25 ottobre 2024, tenuto conto della assoluta discordanza di conclusioni a cui si è giunti tra chi propone il totale abbattimento degli alberi presenti e chi come il sottoscritto propone:
1. una revisione del progetto con un’analisi puntuale di ogni pianta presente su viale Mancini, al fine di conservare, per quanto possibile, il ricordo storico del viale a cui i cittadini sono molto legati;
2. una revisione del progetto per aumentare le aree verdi e gli spazi a disposizione dei cittadini al fine di rendere il progetto in linea con gli obiettivi del PNRR.
Si chiede pertanto l’istituzione di un tavolo tecnico paritetico tra Amministrazione comunale, tecnici comunali, progettista ed associazioni e loro rappresentanti che in poco tempo possa esaminare ed individuare tutte le soluzioni possibili condivise da tutti.
A disposizione per ogni esigenza di approfondimento e di collaborazione, porgo i saluti. Si allega la relazione a suo tempo inviata».
Francesco Tarantino
Sul tema interviene nuovamente Nando Mazza, portavoce del comitato per viale Mancini. Ecco la sua nota.
«Quella sopra riportata è la lettera che l’agronomo Tarantino ha inviato via pec al presidente De Pasquale e, per conoscenza, al sindaco Pecoraro, a margine del suo intervento durante la seduta della Commissione LL.PP del 25 ottobre scorso.
Alla luce delle ultime esternazioni del sindaco sul triste destino che vorrebbe riservare agli alberi di viale Mancini, il nobile tentativo del professore sembra destinato a cadere nel vuoto.
Non sfuggirà a nessuno il garbo e la ragionevolezza delle argomentazioni con cui Tarantino prova a convincere i destinatari dell'opportunità di “istituire un tavolo tecnico paritetico che in poco tempo possa esaminare soluzioni possibili condivise da tutti”.
Il primo passo dovrebbe consistere nel sottoporre tutti gli alberi ad esami tecnico-strumentali che ne certificassero l’effettivo stato di salute per poi decidere come intervenire su ciascuno di essi nell’ottica di salvarne il maggior numero possibile.
Un minimo di buon senso avrebbe dovuto suggerire al progettista e all’Amministrazione di far effettuare queste verifiche a personale qualificato PRIMA di decretare, cosí a cuor leggero, la distruzione di un'intera alberata di 255 piante insieme alla memoria storica del nostro viale.
Al contrario, l’unica motivazione addotta per giustificare questa follia, messa nero su bianco dal progettista e avallata dalla Giunta, è "il pessimo stato manutentivo" delle piante, il che è sotto gli occhi di tutti, ma in tal caso qualcuno dovrà pur rispondere di questa imperdonabile trascuratezza!».
Nando Mazza
Portavoce del “Comitato per viale Mancini”