Illustrati anche i progetti di Triacorda e Asl Lecce dedicati ai piccoli pazienti in cura al Vito Fazzi di Lecce
E’ stato potenziato il reparto di Anestesia e Rianimazione del presidio ospedaliero Vito Fazzi di Lecce con l’attivazione di due nuovi box di Terapia Intensiva Pediatrica (Tip), per bambini e ragazzi che necessitano di cure in regime di terapia intensiva e rianimazione.L’unità ospedaliera si trova al primo piano del Dea del Vito Fazzi di Lecce. L’annuncio è stato dato oggi nel corso di una conferenza stampa.
Si tratta di una notizia di grande rilevanza, per Tria Corda, l’associazione che – assieme alla rete sociale SOLOXLORO - da 13 anni si batte per la realizzazione del Polo pediatrico del Salento, e per il futuro di pediatria nel territorio provinciale che da oggi appare più roseo. Il reparto accoglie i bambini in età pediatrica che presentano disfunzione d'organo e richiedono assistenza intensiva. Un risultato ottenuto grazie ad un significativo lavoro di squadra tra Tria Corda, i medici, gli infermieri, il Dipartimento Materno-Infantile e la direzione generale dell’Asl Lecce.
"È sempre un’occasione buona - ha dichiarato il direttore generale della Asl Lecce, Stefano Rossi - quella in cui ringraziare l’associazionismo per tutto quello che fa, Triacorda in particolare, sempre vicina alla tematica della buona assistenza ai nostri piccoli pazienti. Oggi un ulteriore tassello in quel percorso di presa in carico riguarda due posti letto di Terapia Intensiva Pediatrica che funzionavamo già ma che oggi, grazie anche all’aiuto di Triacorda, potranno funzionare in continuità per migliorare il percorso di presa in carico dei piccoli pazienti".
Grande soddisfazione è stata espressa dal presidente di Tria Corda, Antonio Aguglia: “E’ una conquista attesa e necessaria per tante famiglie che fino ad oggi sono state costrette a cercare cure altrove, affrontando viaggi della speranza carichi di difficoltà. Questi due posti rappresentano un passo avanti essenziale, ma sono anche una luce che illumina le mancanze del nostro sistema sanitario pediatrico”.
I numeri “certificano” l’importanza di questo risultato. Da gennaio 2024 ad oggi sono stati ricoverati circa 51 bimbi in terapia intensiva con patologie varie patologie: neurologiche, patologie metaboliche, insufficienze respiratorie ingravescenti, politraumi. Il numero di ricoveri pediatrici in rianimazione negli ultimi anni è andato crescendo in maniera esponenziale. Il contributo nei vari trasferimenti dato dalla bimbulanza, indispensabile ed insostituibile , complementare al lavoro svolto dai sanitari intensivisti, evidenzia che il numero di trasferimenti in altre strutture extra regionali si è ridotto rispetto a quello degli anni precedenti , segno sicuramente molto importante per sottolineare il buon lavoro svolto nella terapia intensiva del Dea.
“La necessità della nascita di centri di rianimazione dedicati al trattamento esclusivo di piccoli pazienti è indispensabile – ha spiegato Giuseppe Pulito, dirigente di Anestesia e Rianimazione del Vito Fazzi - Fino ad alcuni anni fa i pazienti pediatrici affetti da patologie cliniche critiche o che necessitavano di un monitoraggio intensivo venivano trattati in reparti di terapia intensiva per soli neonati o per adulti, ed erano assimilati a un contesto di pazienti con esigenze di tipo clinico, assistenziale e psicosociale molto differenti. Le strutture intensive pediatriche sono state realizzate parallelamente al consolidamento di una cultura scientifica dedicata e di uno sviluppo tecnologico specifico per l’età. Ciò ha contribuito sicuramente al miglioramento della qualità di cura, ma soprattutto ha modificato in modo considerevole l’outcome della popolazione pediatrica. Motivo per cui da anni ci battiamo per avere uno spazio dedicato ai piccoli pazienti per evitare che un bimbo stia ricoverato a fianco ad un adulto che richiede una gestione clinico medica e anche di nursing completamente differente e quasi con una contrapposizione stridente. La realizzazione di due posti di terapia intensiva pediatrica, con equipe sanitaria dedicata, traduce in realtà le necessità del territorio salentino anche se in misura minima ma che comunque permette di capire che può essere il primo passo per realizzazione di maggior numero di posti letto”.
L’attivazione dei due posti in terapia intensiva pediatrica – che hanno ricevuto la benedizione del cappellano del Vito Fazzi, don Gianni Mattia - è stata accompagnata da un progetto significativo, di grande valore sociale ed educativo: “Il bosco in una stanza”, un’originale idea di decorazione delle stanze di terapia intensiva curata dall’illustratrice Valentina d’Andrea che ha curato ogni dettaglio per scegliere e disegnare le immagini giuste, con l’obiettivo di portare pace e speranza nei momenti più delicati di risveglio dei piccoli ospiti del Dea. “Il bosco in una stanza – ha spiegato Valentina D’Andrea - è un vero e proprio progetto, non solo una decorazione parietale, in cui ho messo insieme 2 luoghi di cura: il bosco e l’ospedale. Il bosco disegnato nelle stanze della terapia intensiva pediatrica del Dea, attraverso degli acquerelli digitalizzati su pellicola, con la sua energia d’insieme, fatta di alberi, piante e animali, sprigiona la potenza di una natura-medicina che ripara e guarisce. La stessa natura che li aspetta nel bosco delle “Cesine” una volta guariti, a guardare gli aironi volare e le rane saltare da una nuvola all’altra, riscoprendo curiosità e meraviglia, il vero collaudo dell’essere tornati a star bene”.
I progetti di Tria Corda non si fermano qui. Il prossimo obiettivo è l’attivazione di un fast-track dedicato ai piccoli pazienti, un percorso agevole che eviti loro di dover attendere in pronto soccorso per tempi estenuanti. È un altro passo verso un’assistenza realmente a misura di bambino.
C’è spazio anche per rimarcare alcune criticità e carenze che si registrano nel percorso che dovrà portare alla realizzazione del Polo pediatrico del Salento, un obiettivo attesoda tante famiglie e da tanti bambini costretti a curarsi lontano dal territorio salentino.
“Una singola associazione, o anche una rete di associazioni come Tria Corda e SOLOXLORO – ha affermato Antonio Aguglia - non può caricarsi da sola dell’enorme responsabilità della realizzazione del Polo Pediatrico. La creazione di una vera Rete Pediatrica e delle opere strutturali necessarie è un compito che spetta alla Regione, che deve assumersi le proprie responsabilità. Non possiamo dimenticare il secondo piano del Vito Fazzi, che doveva essere ristrutturato per ospitare il Polo Pediatrico. Ben 11 milioni di euro erano stati assegnati, ma poi sono stati dirottati altrove, segno di una mancanza di volontà politica che non possiamo ignorare e che ci lascia increduli”.
Durante la conferenza stampa sono stati presentati i progetti di Triacorda, insieme ad Asl Lecce, dedica ai piccoli pazienti in cura al Vito Fazzi di Lecce.
Nel reparto di anestesia e rianimazione al Dea numerosi sono i risultati conseguiti dal lavoro sinergico congiunto tra Asl Lecce e Tria Corda.