«Come può un Comune dichiararsi attento all’ambiente e poi partorire decisioni di questa natura, dove addirittura l’una (cortei funebri in auto) è peggiorativa dell’altra (eliminazione in toto di un intero viale alberato senza salvaguardarne almeno le piante recuperabili e sostituendone solo la restante parte, come io stesso ebbi a proporre)?»
Riceviamo, e pubblichiamo, un intervento dell’ex consigliere comunale Agostino Capogrosso. Ecco il testo.
«Tutto è giusto e perfetto?
Il nostro Comune, in analogia con ogni altra azienda o paese, dovrebbe quantificare la propria “impronta di carbonio” per comprendere appieno l’impatto ambientale prodotto. Un calcolo della carbon footprint sarebbe particolarmente interessante alla luce delle recenti decisioni amministrative, oltre che per la presenza di numerosi impianti ad elevato impatto ambientale.
Paradossalmente, mentre ovunque si promuovono strategie e percorsi di due diligence per ridurre le emissioni di gas serra e si adottano pratiche di produzione sostenibile, alcune scelte politiche locali vanno invece in direzione opposta.
Ad esempio, è noto che le auto e i trasporti in generale costituiscano, oggi, la principale fonte di gas serra come l’anidride carbonica e che gli alberi, invece, sono uno dei nostri principali alleati per assorbirla e ridurla. Come può un Comune dichiararsi attento all’ambiente e poi partorire decisioni di questa natura, dove addirittura l’una (cortei funebri in auto) è peggiorativa dell’altra (eliminazione in toto di un intero viale alberato senza salvaguardarne almeno le piante recuperabili e sostituendone solo la restante parte, come io stesso ebbi a proporre)?
Le accuse di influenze esterne, come quelle della Chiesa, possono essere vere solo in parte, giacché alla fine sono le scelte amministrative a indicare il percorso. Questo è il punto su cui ci dovremmo interrogare: come è possibile che chi è alla guida marci in direzione opposta a quella che il buon senso chiederebbe, a quello che i passeggeri in carico vorrebbero?
Non è la prima volta che la nostra città esprime immagini imbarazzanti nel contesto nazionale, ma anziché dover manifestare stupore e imbarazzo, vorremmo cogliere segnali di una crescita civica e democratica nelle determinazioni pubbliche e non solo nella retorica di discorsi anche eloquenti, ma vuoti, inconcludenti.
Il nostro paese non manca delle qualità utili, d’ogni rango, territoriali e umane, per potersi anche distinguere, qualificandosi come paese moderno, brillante e intelligente e questo noi che lo abitiamo attendiamo, offrendo anche il nostro impegno e la collaborazione affinché i rappresentanti popolari ci rappresentino, effettivamente ed efficacemente».
Agostino Capogrosso