«Si sarebbe dovuta prevedere la presenza di consiglieri di centri limitrofi (Avetrana ed Erchie) e di tecnico di fiducia con le giuste competenze. Invece, è solo una forma “paesana” di fare politica al fine di dimostrare a “qualcuno” che si sta facendo qualcosa ma che, in realtà, si continua a fare il nulla!»
Riceviamo, e pubblichiamo, un intervento dell’ex vice sindaco di Avetrana Alessandro Scarciglia relativo alla composizione della commissione di controllo del depuratore consortile da parte dell’Amministrazione comunale di Manduria. Ecco il testo.
«Apprendo dalla stampa che nell’ultima seduta del Consiglio comunale di Manduria sono stati eletti alcuni consiglieri che faranno parte della commissione temporanea di controllo sul nuovo depuratore consortile in fase di avvio in zona Urmo Belsito.
Bene. O, meglio, male. Malissimo!
Premesso che tutti i consiglieri comunali nominati sono delle bravissime persone e, sicuramente, degne del massimo rispetto, ma precisamente cosa dovrebbero controllare?
Quali competenze hanno?
È fin troppo evidente che si tratta dell’ultima inutile presa di posizione da parte di un’Amministrazione comunale che fin dal principio non ha voluto ascoltare il volere dei cittadini.
Questo è un fatto noto e visibile a chiunque.
Perché dico questo?
Perché, se l’interesse reale sarebbe stato veramente quello di controllare il funzionamento del depuratore, allora la commissione sarebbe stata una commissione intercomunale composta in questo modo:
1) un “tot” di consiglieri eletti tra i consigli comunali dei paesi interessati (non solo di Manduria). Quindi, almeno coinvolgendo i comuni di Avetrana ed Erchie, che sulla gran parte delle marine hanno più interessi della stessa Manduria;
2) oltre alla parte politica, ogni Comune avrebbe dovuto nominare un proprio tecnico di fiducia con le giuste competenze.
Questa sarebbe stata una commissione di controllo.
Invece, è solo una forma “paesana” di fare politica al fine di dimostrare a “qualcuno” che si sta facendo qualcosa ma che, in realtà, si continua a fare il nulla!».
Alessandro Scarciglia