Accertare la commestibilità dei funghi è fondamentale: o si è esperti raccoglitori, muniti di permesso, e si sanno quindi identificare le varie specie oppure ci si affida ai micologi ASL
L’autunno è il periodo migliore per andare a funghi, un’esperienza che richiede conoscenze e attenzione per evitare rischi e danni, anche molto seri, alla salute. Consigli utili per consumarli in sicurezza e attività e contatti dei nostri Centri di controllo micologico.
Dal punto di vista nutrizionale, i funghi sono composti per circa il 90% di acqua, sono rimineralizzanti e rappresentano una buona fonte di fibre, glucidi, lipidi, vitamine, proteine vegetali (queste ultime pari a 80,4%, ad es., molto più di fagioli secchi pari a 50 %) o carne di vitello pari a 74,3%). Accanto ai pregi, i funghi nascondono però un'insidia: alcuni sono nocivi, tossici, sino a compromettere la vita stessa delle persone che incautamente li consumano.
La maggioranza delle intossicazioni è determinata da funghi raccolti e non identificati, o raccolti in luoghi non idonei, o commestibili ma preparati non correttamente.
Per questi motivi, i Centri di controllo micologico ASL Lecce forniscono un servizio di prevenzione e tutela della salute.
Il buon decalogo
- Accertare la commestibilità dei funghi è fondamentale: o si è esperti raccoglitori, muniti di permesso, e si sanno quindi identificare le varie specie oppure ci si affida ai micologi ASL
- Raccogliere funghi evitando zone inquinate (discariche, terreni trattati chimicamente, aree ad alta intensità di traffico)
- Scegliere funghi integri e privi di muffe, riporli in contenitori rigidi e aerati (tipo cestini) per favorire la diffusione delle spore e ridurre il rischio di fermentazione
- Riporre i funghi raccolti avendo cura di mantenere separate le specie per facilitarne il riconoscimento
- In caso di sospetta intossicazione rivolgersi, nel minor tempo possibile, al Pronto Soccorso più vicino portando, se disponibili, i residui dei funghi consumati (crudi o cotti) in contenitori rigidi, per garantire la massima tempestività e l'adeguatezza delle cure
- Non dare adito a credenze popolari: non esistono trucchi per distinguere i funghi commestibili da quelli tossici; l’uso di aglio o usare il gatto per testare la commestibilità dei funghi sono metodi infondati, inutili e crudeli
- La cottura non neutralizza le tossine mortali (es. quelle di Amanita phalloides, Amanita verna, Cortinarius orellanus) in quanto resistenti al calore e, pertanto, rimangono pericolose
- La maggior parte dei funghi commestibili può causare disturbi o intossicazioni se consumata cruda o se poco cotta. La cottura è considerata sicura se effettuata per almeno 30 minuti
- Evitare di somministrare funghi a donne in gravidanza o in allattamento, a bambini, a persone con intolleranze alimentari o sensibilità specifiche ai funghi, a farmaci o a chi soffre di disturbi cronici a fegato, stomaco, intestino, pancreas o reni, senza l’approvazione del medico
- Assicurarsi che i funghi freschi in vendita siano accompagnati da etichetta e/o certificato che attestino la corretta identificazione delle specie da parte di micologi qualificati
- Evitare di acquistare funghi privi di etichetta e/o idonea certificazione, e segnalare il caso alle autorità competenti, come i Tecnici della Prevenzione delle ASL