Tra sabato e lunedì sono stati effettuati due prelievi di fegato in un uomo e in una donna, entrambi di 83 anni, a Bari e Monopoli, e un terzo prelievo di fegato e cornee in un 80enne ad Altamura
Tre donazioni di organi in poche ore negli ospedali della ASL di Bari. Al San Paolo, all’Ospedale San Giacomo di Monopoli e nel presidio ospedaliero Perinei ad Altamura, tra sabato e lunedì, sono stati effettuati due prelievi di fegato in due pazienti, un uomo e una donna, entrambi di 83 anni, a Bari e Monopoli e un terzo prelievo di fegato e cornee in un 80enne ad Altamura. Grazie alla sensibilità dei pazienti deceduti – che in vita avevano espresso la volontà di donare gli organi – e delle loro famiglie, è stato possibile salvare altre vite.
All’ospedale San Paolo - nella notte di sabato 23 novembre - è stato eseguito un prelievo di fegato da un uomo di 83 anni, deceduto in seguito ad una emorragia cerebrale.
Stessa procedura a Monopoli, dove, sabato mattina, è stato effettuato il prelievo del fegato da una donatrice dell’età di 83 anni, colpita da ictus. Quella di sabato è la terza donazione negli ultimi 4 mesi, nell’ospedale di Monopoli. Infine, nella serata di lunedì, è avvenuto un terzo prelievo di fegato e di cornee in un 80enne all’ospedale Perinei di Altamura.
In tutti i presidi ospedalieri della ASL si è attivato il Coordinamento aziendale per le donazioni: una commissione - composta da direzione sanitaria, Unità operativa di Anestesia e Rianimazione e Neurologia – ha proceduto all’accertamento di morte dei pazienti, a cui sono seguite le operazioni di prelievo e valutazione di compatibilità degli organi ai fini del trapianto effettuate da Anatomia Patologica, Laboratorio analisi e Radiologia. Gli interventi sono stati eseguiti da equipe chirurgiche del Centro Trapianti Regionale (Policlinico di Bari) - dove a distanza di poche ore - è stato possibile trapiantare il fegato nei pazienti in lista di attesa. Ad Altamura ha collaborato anche l’equipe della Oculistica per il prelievo delle cornee. Complessivamente, ogni singola procedura, complessa e coordinata, ha coinvolto fino a 200 operatori sanitari.
Una “macchina” della solidarietà in aumento, anche grazie alla campagna di informazione e formazione rivolta agli operatori sanitari ma anche ai cittadini, promossa dal coordinamento aziendale donazioni.