Ora ha il nome del “giovane prete nel sud del sud”, come si autodefiniva, “il profeta di pace” di Alessano, interprete di una autentica e travolgente umanità, che praticò la sfida educativa della “convivialità delle differenze”
Il DEA del Vito Fazzi di Lecce intitolato a “DEA Don Tonino Bello”; avrà il nome del “giovane prete nel sud del sud”, come si autodefiniva, “il profeta di pace” di Alessano, interprete di una autentica e travolgente umanità, che praticò la sfida educativa della “convivialità delle differenze”.
«Accresci le nostre riserve di coraggio, raddoppia le provviste d’amore, alimentaci le lampade della speranza»: con queste sue parole saranno accolti pazienti, visitatori e operatori nella hall del Dea che ieri, in una partecipata, sobria ed emozionante cerimonia, è stato intitolato al vescovo di Molfetta.
Per dare conforto e coraggio a tutti coloro che affrontano la malattia, in questa struttura e fuori da qui, per donare quella seconda ala per non perdersi d’animo: «Ognuno di noi è un angelo con una sola ala. Non possiamo volare se non abbracciati all’altro».