Oltre 31 mila sono coloro che hanno affrontato questa complessa prova fisica e mentale, ma, in tutto il mondo, meno di 1000 atleti ci sono riusciti
Carlo Calcagni può onorarsi oggi di essere il primo e l’unico atleta paralimpico che ha portato a termine, con successo, la straordinaria impresa “Everesting 10K”: 10.000 metri di ascesa, in 10 ore, 8 minuti e 20 secondi, percorrendo 244,9 km: uno straordinario Guinness World Record!
Carlo Calcagni è l’uomo dei record, delle imprese epiche e straordinarie, del “Mai Arrendersi”, nonostante tutto e tutti, costi quel che costi! Non si tratta soltanto di un motto, ma di un vero e proprio stile di vita. La forza del “Mai Arrendersi” è un salto fuori dalla tempesta e la certezza di trovare, sempre, una roccia, solida e sicura, a cui aggrapparsi.
”Soprattutto nelle situazioni difficili dobbiamo tirar fuori il meglio di noi: quella straordinaria forza che ognuno può trovare dentro di sé”, afferma il Colonnello del Ruolo d’Onore dell’Esercito Italiano Carlo Calcagni, che si racconta e ci racconta la straordinarietà di un’esperienza apparentemente “normale”.
A partire dalle intenzioni alla base della scelta di prendervi parte e dalle dichiarazioni motivazionali precedenti l’impresa.
“Sono un soldato, un uomo, un atleta e un sognatore! Soffro e gioisco come tutti e, come tutti, ho le mie paure che trasformo in sfide da superare. La mia forza è nella mia testa, nel mio cuorE e nelle mie gambe. Il mio “Mai Arrendersi” è nell’amore per la vita che voglio respirare sino alla fine… É nell’amore per i miei figli che voglio vedere crescere… È rivolto a chi soffre, per una qualunque ragione, e che io voglio aiutare a rialzarsi, per riprendere a correre o, almeno, a muoversi... É nel voler tendere la mia mano a chiunque abbia bisogno di vederne una tesa per aiutarlo ad uscire dal suo tunnel. Nessuno resterà indietro, se sapremo costruire una “social catena” di mani intrecciate che si sostengono a vicenda tra loro. Io sono il vostro gregario e vi porterò in alto, fino alla vetta più alta, come questo "Everesting 10K", 10 mila metri di scalata senza sosta.
Non esiste alcuna salita che potrà fermare la nostra scalata! Per questo vi chiedo di aggrapparvi a me, di prendere la mia mano, perché “uniti” ce la faremo. Ognuno taglierà per primo il “suo traguardo”: nella vita non si deve correre soltanto per vincere, ma dobbiamo farlo, con tutte le nostre forze, per realizzare i nostri sogni. Sono quelli i traguardi più importanti. uniti saremo sempre vincenti”
Il Colonnello si trasforma così in un “motivatore seriale”, come lo hanno definito, e diventa, attraverso le azioni concrete e fattive che compie quotidianamente, testimone credibile di resilienza, determinazione, coraggio e tenacia. Carlo è un uomo concreto. Ama essenzialmente dimostrare ogni suo credo e non manca di rendersi protagonista di grandi sfide, destinate ad essere ricordate a lungo nel tempo.
“Vivo di sfide… Ed è per questo che ho deciso di affrontare questa “prova” denominata "Everesting 10K" e che si svolge in modalità virtuale”.
Ma che cos’è Everesting?
L’evento Everesting è una sorta di follia sportiva nata in Australia negli anni ’90, quando un gruppo di ciclisti, gli infernali Hell’s 500, si cimentò nella scalata, senza riuscirci.
Oltre 31 mila sono coloro che hanno affrontato questa complessa prova fisica e mentale, ma, in tutto il mondo, meno di 1000 atleti ci sono riusciti.
Ora, nella “Hall Of Fame”, al 1° posto c’è anche Carlo Calcagni!
L’atleta si misura in una estenuante sfida, fisica e mentale, sceglie il proprio percorso virtuale in salita e pedala, pedala, pedala, ripetendo la salita tante volte, fino a raggiungere gli 8848 metri di dislivello, in un’unica sessione, senza interruzione.
Il concetto di virtuale, o “Everesting”, è diabolicamente semplice: scegli il tuo mondo Zwift, e poi cavalca le ripetizioni di una salita in una singola attività fino a salire a 8.848 m, l’altezza equivalente del monte Everest. Completa la sfida e troverai il tuo nome nella Hall of Fame, accanto ai migliori scalatori del mondo.
Carlo Calcagni aggiunge: “Semplicemente naturale, ancora brutalmente duro, tuttavia è la sfida di arrampicata più difficile al mondo”.
Per affrontarla, è necessaria una straordinaria forza mentale, unita ad una buona dose di sana follia.
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