Ambientato a fine anni Novanta, il romanzo si muove agilmente fra la commedia, il giallo, l’horror e il poliziesco
Dopo le atmosfere pulp, italo-americane, gangsteristiche e alla Quentin Tarantino, lo scrittore manduriano ci porta a Fadasente, paesino di montagna immaginario in cui, oltre ad un fervente turismo dovuto a un gigantesco crocifisso in collina posizionato male, vi è la pensione di Celesta. L'anziana signora, non le manda a dire sui clienti che deridono il figlio Errico, affetto da una sindrome mentale (la malattia di Sinapsia-Krafn, inventata dall'autore), e risolve il problema ammazzando allegramente, protetta dalla malavita locale, riconoscente di un vecchio favore fatto da lei negli anni Settanta. Ambientato a fine anni Novanta, il romanzo si muove agilmente fra la commedia, il giallo, l'horror e il poliziesco. Non mancano i momenti ultra grotteschi e ultra splatter nonché una velata satira sociale sugli eccessi protettivi di alcuni genitori e sul crimine organizzato.
Edito come sempre da Milella. Prefazione puntuale e arguta di Anna Chiara Strafella e copertina surreale e macabra di Alice Graziadio.