«Quel territorio e quella comunità vanno ristorati avendo già pagato ampiamente in termini ambientali e con gravi ripercussioni sulla salute e sullo sviluppo»
Sono stati aggiornati a lunedì 24 marzo i lavori della V Commissione Ambiente della Regione Puglia relativamente al sopralzo della discarica Manduriambiente previsto dal Piano regionale di gestione rifiuti urbani approvato dal Governo Regionale. L’aggiornamento dei lavori è stato chiesto per poter audire, oltre all’assessore all’ambiente e al direttore AGER, il sindaco di Manduria, il direttore del Dipartimento di Prevenzione dell’ASL di Taranto; il direttore generale di ARPA Puglia, la direzione scientifica di ARPA Puglia, il direttore del Dipartimento ARPA Taranto, il presidente di Lega Ambiente Taranto, il presidente WWF Taranto.
«La decisione - ha dichiarato il consigliere regionale Antonio Paolo Scalera - è stata presa di comune accordo con il presidente della Commissione e il collega Renato Perrini e scaturisce dalla necessità di avere contezza del parere degli organi tecnici. Manduriambiente, è bene ricordarlo, ha già usufruito di un altro sopralzo, una decina di anni fa ed oggi ne chiede un altro nonostante le criticità evidenziate per quel sito che riguardano il rischio di percolazione in falda, l’eccessiva concentrazione di impianti a forte impatto ambientale nella zona, le emissioni odorigene intollerabili per la cittadinanza.
Restano, altresì, molte perplessità da parte di ARPA Puglia legate a quel sito e nel corso del procedimento la stessa Agenzia Regionale ha espresso parere negativo su VIA e AIA. Dopo un esposto di alcuni cittadini – ha proseguito Scalera - il ministero dell’Ambiente ha chiesto un parere a ISPRA per escludere rischi ambientali e sanitari.
ISPRA ha suggerito di procedere ad una verifica periodica dell’integrità delle barriere di fondo dell’impianto e ha suggerito di prevedere, nell’ambito del Piano di monitoraggio ambientale, un approfondimento, su vasta area, delle conoscenza sullo stato chimico del corpo idrico sotterraneo sottostante al comprensorio anche mediante la realizzazione di nuovi pozzi e nuove campagne di indagine. Infine c’è il pare negativo del Dipartimento di Prevenzione dell’ASL di Taranto e che la Giunta comunale del comune di Manduria ha approvato, nei giorni scorsi, la delibera per impugnare davanti dal Tar di Bari, il provvedimento con il quale lo scorso 12 febbraio la Giunta regionale ha dato il via libera all’aggiornamento del Piano regionale di gestione rifiuti urbani. Tutte ragioni che hanno portato all’aggiornamento dei lavori dell’audizione, ai lavori della V Commissione di lunedì 24 marzo.
Da oltre 15 anni la città di Manduria – ha concluso Scalera - subisce un impatto ambientale negativo, oltre che dalla presenza della discarica Manduriambiente, di un impianto di trattamento di rifiuti organici e della discarica “Li Cicci” per rifiuti solidi urbani indifferenziati, ad oggi esaurita e in attesa di bonifica. Rinnovo il mio appello al Governo regionale affinché riveda la decisione assunta.
Quel territorio e quella comunità vanno ristorati avendo già pagato ampiamente in termini ambientali e con gravi ripercussioni sulla salute e sullo sviluppo di una parte della provincia di Taranto che ha grandi potenzialità di sviluppo in termini turistici per la presenza di una costa e di un mare tra i più belli della Puglia ed un’agricoltura che anno dopo anno si sta facendo apprezzare a livello nazionale e internazionale».