Antonio Dimitri: «Mi chiedo e se lo chiedono in tantissimi: queste indagini sul sottosuolo non si potevano e si dovevano fare prima del concepimento ed elaborazione del progetto? Perché non sono stati fatti?»
Riceviamo, e pubblichiamo, un intervento di Antonio Dimitri. Ecco il testo.
“Pensavo che fosse amore…..invece era un calesse”, parafrasando un vecchio film del grande Massimo Troisi dico: “Pensavo che fosse una buona Amministrazione…….. invece……..:.
Mi riferisco all’ennesimo sperpero di denaro pubblico riferito ai saggi che si dovranno compiere presso l’ex mercato coperto.
Ogni volta che si è insediata un’Amministrazione ho sentito declamare “Amministreremo come dei buoni padri di famiglia”. Non so a quale famiglia si siano riferiti, ma la mia famiglia è differente.
Quando è iniziata la querelle parcheggio sotterraneo SI, parcheggio NO presso l’ex mercato coperto, ho subito espresso i miei dubbi ed ho giudicato il progetto, pur non essendo un tecnico, come frutto di imperizia non disgiunta da una dose di prepotenza e prevaricazione.
A Manduria, tutti conosciamo lo stato dei luoghi.
Parliamo dell’ex mercato coperto.
Il mercato nasce a cavallo tra la metà degli anni ’50 e l’inizio degli annoi ’60 (prima di allora i generi venivano venduti, all’aperto in piazza Commestibili e via dei Mercanti).
Il mercato fu edificato in un’area di proprietà del Comune (forse espropriata per pubblica utilità) che corrispondeva all’orto /giardino dell’ex monastero delle Servite allora di proprietà una parte della famiglia de Raho e l’altra della famiglia Parisi.
Nel giorno dello sprofondamento della ruspa qualcuno disse che la voragine aperta poteva essere ricondotta a qualche cisterna per la raccolta dell’acqua.
Tale ipotesi potrebbe essere plausibile perché la cisterna potrebbe essere stata utilizzata come cisterna per innaffiare l’orto giardino.
Allora, per chi è di Manduria e conosce i luoghi, nota benissimo (ripeto non sono un tecnico né un archeologo) che l’ex mercato si trovava di fronte alla via del Fossato (nome dato non a caso) e potrebbe essere il prolungamento del fossato delle mura messapiche che al termine dell’area si incrocia con il Canale Romano che passa sotto via Federico Schiavoni.
Mi chiedo e se lo chiedono in tantissimi: queste indagini sul sottosuolo non si potevano e si dovevano fare prima del concepimento ed elaborazione del progetto? Perché non sono stati fatti?
Perché che tutti coloro che amministrano la città e che dovrebbero conoscere Manduria, hanno voluto fortemente questo progetto? Per dimostrare cosa? La loro protervia, imperizia ma direi soprattutto malafede.
Sarebbe bastato rispolverare un po' di ricordi e i documenti storici che narrano questa situazione. Vedasi “Manduria e Manduriani” di G. B. Arnò e la Guida Annuario di Manduria – anno 1984/85 di Rino Contessa e Peppo Marzo – Edita da Antonio Marzo Editore di Manduria, guida che ad oggi, per lo scrivente è la migliore di tutte di quelle fatte sino ad oggi, di cui allega pianta della zona con l’indicazione delle mura messapiche dentro e fuori l’attuale città.
Antonio Dimitri