martedì 29 aprile 2025


22/04/2025 11:34:29 - Manduria - Attualità

Il ricordo del partigiano Cosimo Moccia

Giornata intensa di iniziative, promosse dalle sezione di Manduria di ANPI e Associazione Nazionale dei Bersaglieri, per il 25 aprile.

A 80 anni dalla Liberazione del popolo e del territorio italiano dal nazi-fascismo, il 25 Aprile resta una delle date più significative della nostra eredità storica. La Giornata della Liberazione diventa una Festa nei confronti della quale bisogna costantemente riflettere per evitare che alcuni accadimenti, come quelli degli ultimi anni, possano continuare a ledere la dignità della persona o di interi popoli.

«E nell’intendimento di questo principio, la sua celebrazione, diventa ancor più preziosa» è riportato in una nota che reca la firma di Gregorio Pizzi, presidente della sezione di Manduria di ANPI.

«Pertanto, venerdì 25 aprile, ANPI, sezione di Manduria “Cosimo Moccia, e l’Associazione Nazionale dei Bersaglieri, sezione di Manduria, con il patrocinio del Comune di Manduria, propongono un momento comunitario di profonda riflessione: il corteo che si muoverà per le ore 9:30 da piazza Garibaldi, vedrà la deposizione della Corona al Monumento dei Caduti in piazza Vittorio Emanuele II°.

A seguire, la visita al museo civico e la deposizione della corona al Monumento di Cosimo Moccia, con la quale si concluderà la fase delle celebrazioni previste per la mattina.

Alle ore 18:30, invece, presso la sala del Milite Ignoto dello stesso museo civico, l’ANPI, con il patrocinio del Comune di  Manduria, organizza un ulteriore momento di incontro con la cittadinanza per meditare sull’importanza della giornata, celebrando anche gli 80 anni dalla sua fondazione e il ricordo del partigiano Cosimo Moccia, attraverso la rappresentazione teatrale “Radici”, di e con Antonio Anzillotti De Nitto.

La tematica che viene affrontata nell’opera è quella della diversità e, per raccontarla, viene utilizzato un punto di vista estremo, tipico di un periodo storico in cui il diverso è stato oggetto di ghettizzazione, deportazione e sterminio. Il titolo dell’opera, racchiude dentro di sé il seme di ognuno di noi, le radici appunto, materiale imprescindibile dal quale partire per migliorare la nostra esistenza, superando gli errori e gli orrori del passato».











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