«È inutile negare il vuoto fisico che ha lasciato, ma sono certo che, da ora in poi, spiritualmente Lei sarà sempre vicino a ciascuno di noi e veglierà sul mondo intero»
Pubblichiamo una lettera di un comune cristiano al Santo Padre: il video, con testo e voce di Cosimoclaudio Carrozzo. E’ stata scritta e interpretata il 21 aprile, il giorno, ovvero, dalla scomparsa del Pontefice.
Santità,
Lei siede accanto al nostro Signore Gesù Cristo, e desidero esprimerle con tutto il mio cuore la mia più sincera e profonda stima. Per me, Lei rappresenta il padre, il nonno e un amico per tutta l’umanità, e naturalmente anche per me.
Quando si è affacciato da quel balcone dell’ospedale Gemelli, ha regalato un sorriso ai fedeli di tutto il mondo. Personalmente, ho collegato quel momento del 23 marzo 2025 a un evento molto significativo per noi cristiani: a dodici anni fa, quando, appena eletto Papa, si affacciò dal balcone di San Pietro dicendo di essere stato cercato fino alla fine del mondo. Quella frase, quasi una auto-giustificazione, ha toccato il cuore di tutti noi, me compreso. Durante queste festività pasquali, Lei non si è risparmiato per nulla, andando tra la gente nonostante le sue gravi disabilità, fino a ieri, giorno di Pasqua, quando si è nuovamente affacciato da quel balcone per augurarci una Buona e Santa Pasqua a tutti: è stata un’emozione profonda.
Ho appreso con tristezza che Santità è volato in cielo. È inutile negare il vuoto fisico che ha lasciato, ma sono certo che, da ora in poi, spiritualmente Lei sarà sempre vicino a ciascuno di noi e veglierà sul mondo intero. Grazie, Papa Francesco, per tutto ciò che ha fatto. Parlo al presente perché, per me, Lei è e sarà sempre presente nel mio cuore e nel cuore di tutti noi cristiani.
Santità, le voglio bene e prego per Lei.
Con affetto,
Cosimo Claudio Carrozzo