Il Centro Sociale Cloro Rosso presenta una serata con doppio tributo all’insegna del cantautorato
CANZONI A MANOVELLA - Tributo a Vinicio Capossela
Le feste paesane, i tamburelli, i sonagli, le prove di banda, le maschere tristi, i funerali ma anche i rumori dei bar tiratardi, le parole gonfie di Whiskey, le promesse degli amanti e i rosari strofinati al vespro. Come le bocce di neve, all’incontrè!
Un tributo al cantautore Vinicio Capossela, cercando di ricreare le atmosfere che caratterizzano i brani del maestro. Così con Michele Gregucci alla voce, Valeriano De Amicis al basso, Ezio Scarciglia alla chitarra, Giancarlo Pagliara al piano e fisarmonica e Vincenzo Pede alla batteria, nasce “Canzoni a Manovella”, un omaggio ad un artista che per intensità e concezione dell’arte in genere rimane unico.
I LADRI, GLI ASSASSINI E IL TIPO STRANO - Tributo a Fabrizio De Andrè
L’incontro dei quattro musicisti che danno vita al nucleo base di questo progetto, la cui pluralità artistica assegna il titolo a questo omaggio al grande poeta-cantautore genovese, avviene agli albori del 2009, in occasione del decennale dalla scomparsa. La passione comune per una musica di radice popolare, la predilezione per la musica d’autore, riconduce, senza molti giri di parole, all’opera di Fabrizio De Andrè.
Il bagaglio artistico e umano di ogni singolo, catapulta ogni componente, una volta imbracciato il proprio strumento, in un immaginario inconfondibile di scenari semplici ed efficaci che hanno reso uniche le canzoni di De Andrè. Un viaggio infinito dalle mille destinazioni e dalle numerose esplorazioni.
“…Passerai per i vicoli de La città vecchia, dove puoi incontrare le comari del paesino, le donne che come
amici hanno il commissario e Un giudice, per Via del Campo, passando per qualche Cattiva Strada, tragitti pieni di gente, una regina, un diciottenne alcolizzato, un pilota, una bambina, una graziosa, qualche Princesa e, perché no, anche una Bocca di Rosa. T’imbatterai nei giochi di potere di Don Raffaè, proprietario del quartiere. Cammini fino al tratturo che taglia per la campagna dove attraversi il campo del grano, con le spighe alte che ti pungono le mani. Lì sotto, Piero riposa da cent’anni. A un certo punto sullo sfondo si vede il bosco, lo raggiungi correndo e ci trovi Sally col suo tamburello, che gioca con gli zingari. Neanche il tempo di conoscere tutti che il rumore dell’acqua ti porta più su. Più su c’è un ponte, il London Bridge, dove il sole
non arriva mai, e l’acqua del Fiume Sand Creek che ci passa sotto è Dolcenera. Ci trovi una donna che piange per il suo Geordie e una rosa sull’acqua che la corrente non riesce a portare giù, perché legata ad una stella, di nome Marinella. Prosegui più avanti lungo il corso d’acqua fino ad una piccola conca che nasconde la spiaggia, dove siede sempre un vecchio Pescatore, sotto il ciglio di una stretta e lunga Creuza de mä...”