Per il dott. Turco, «è passato troppo poco tempo dall’insediamento dell’Amministrazione per formulare giudizi così radicali»
«Faccio fatica a comprendere le ragioni che sono alla base della scelta di staccarsi dal PdL per creare un gruppo autonomo. Tommasino è stato proclamato sindaco ad aprile. A maggio si è insediato il Consiglio Comunale. Se si tiene conto, poi, del periodo estivo (in cui gran parte dei componenti della macchina amministrativa va in ferie), di cosa si può rimproverare l’Amministrazione Comunale, che è ai primissimi passi?».
Francesco Turco, commissario sezionale del PdL di Manduria, commenta, a caldo, lo “strappo” dei consiglieri Leonardo Moccia e Giorgio D’Uggento, i quali, insieme a Nicola Muscogiuri (eletto con Alleanza di Centro), hanno formato un gruppo autonomo indipendente, non lesinando critiche all’Amministrazione Comunale nel giorno del “battesimo” di questa nuova entità politica.
«Sono trascorsi cinque mesi dalle elezioni e poco più di tre dall’insediamento del Consiglio Comunale» rimarca Turco. «Questa prima fase, come avviene dappertutto, è dedicata alla ricognizione dell’esistente. Una base necessaria per poter poi impostare il lavoro successivo. Come si può esprimere, allora, un giudizio così secco su una coalizione di governo? Peraltro, in questo primo spicchio di legislatura, non è stata adottata ancora alcuna decisione di una certa rilevanza, che possa essere stata non condivisa da qualcuno. Ho letto che sono state espresse anche delle critiche all’indirizzo del presidente del Consiglio. Non è mio compito difenderlo, però non posso non ricordare che sinora le sedute del consesso, oltre a quella dell’insediamento, sono state due: una sulla sanità e l’altra sulle discariche. Di quale responsabilità si sarebbe macchiato, in questo breve frangente, il presidente del Consiglio? Sempre che, poi, non ci sono dei motivi personali, che io non conosco».
Turco rimarca anche un altro particolare.
«Sia Moccia che D’Uggento, su loro specifica richiesta, sono stati anche eletti presidenti di altrettante Commissioni Consiliari. Non solo. Il sindaco ha attribuito loro anche delle deleghe esterne alla giunta: incarichi su settori importanti (agricoltura e ripetitori di telefonia mobile) per coinvolgerli fattivamente nella vita amministrativa. Non comprendo, insomma, tutto questo astio».
Il commissario del PdL spera in un chiarimento.
«Hanno deciso di andare via dal partito senza neppure comunicarlo alla sezione. E già questo è un comportamento irrituale. Cercherò il dialogo con i due eletti nel PdL. Se non dovessero accettarlo, allora dovranno dare conto a quei cittadini che gli hanno eletti all’interno della maggioranza. I quali, sono certo, avranno difficoltà a capire uno strappo così rapido».