Bisogna tenere duro per evitare di mollare definitivamente
«Nella nostra città si sente parlare di ultras dal lontano 1984, ben 26 anni fa. Ma mai come in questo momento la situazione è stata così tragica e cioè...
Nel corso di questi anni si sono susseguiti vari gruppi e diverse generazioni, che sono state in grado di tener alto il nome della nostra città e della squadra che più ci rappresenta.
Così la Gioventù Biancoverde, Falange d’Assalto, Ultras Manduria 1984, Quelli della Sbarra, Tradizione Ultras, Nuova Guardia e la tutt’ora attiva “Fossa Draghi” hanno contribuito a portare un po' di mentalità sui gradoni del vecchio comunale e del nuovo “Nino Dimitri”.
Sono nate amicizie e rivalità, sono state realizzate buone coreografie e si è garantito il nostro apporto sia in casa ma soprattutto fuori casa.
E’ giunta anche la repressione, e che repressione con diffide e arresti a volte anche immotivati. Per molti i momenti più brutti sono passati, altri devono ancora saper attendere il proprio tempo pazientemente.
In tutto questo scenario non si è mai e poi mai pensato di mollare o far vedere qualche segno di cedimento,anzi ci si è sempre spronati uno con l’altro ad andare sempre avanti per la nostra strada e non ci interessava se questa si faceva sempre più in salita.
C’è stato chi non si è arreso mai, chi è svanito nel nulla,chi si è unito a noi e in tutti questi 26 anni comunque si è sempre sentito parlare di noi nel bene e nel male.
Ora la realtà sembra essere cambiata: regnano menefreghismo, disinteresse, sembra non ci siano più valori in cui credere, anzichè fare quadrato si litiga fra di noi.
Si gioca a fare l’ultras una volta ogni tanto; c’è chi lo fa solo nelle partite importanti, chi solo in casa, chi si nasconde dietro di noi per compiere azioni che col mondo ultras non hanno niente a che fare.
Essere ultras significa esserlo 7 giorni su 7, 24 ore su 24, in qualsiasi stadio o categoria. Abbiamo già dimenticato che noi abbiamo tenuto duro anche in Prima Categoria? Cosa che non hanno fatto tifoserie anche più blasonate della nostra.
Forse la cosa più logica da fare in questo momento sarebbe sospendere l’attività per un determinato periodo di tempo. Ma c’è ancora chi non conosce la resa e non vuole chinare il capo di fronte a nessuno.
Inoltre come cresceranno le nuove leve senza degli esempi da seguire?
E’ altresì assurdo che si sia riuscita a fare una buona socializzazione e aggregazione in casa e poi non si è in grado di portare almeno 15 persone come si deve fuori casa.
Questo anche dovuto dal fatto che il nostro gruppo è martoriato dalle diffide. Ora sta solo a noi decidere se rimboccarci le maniche e portare avanti una storia che dura da anni oppure gettare al vento ciò che di buono è stato fatto in tutto questo tempo.
Col cuore, l’orgoglio, la passione, la mentalità, i sacrifici si può; dipende solo da noi.
Vogliamo passare per i vili, i colpevoli della morte del movimento oppure per coloro che nonostante tutto e tutti,anche nel periodo più buio sono rimasti in piedi?
Lasciamo ai posteri l’ardua sentenza».
NON CI SARA’ MAI RESA,
NESSUNO MAI CEDERA’!!!