Ora la tomba sarà completata con la parte monumentale
La salma di Sarah Scazzi è stata tumulata ieri pomeriggio, poco dopo le 15, nella tomba fatta realizzare in poco più di due giorni dall’Amministrazione Comunale nell’area dell’ingresso del cimitero di Avetrana. Fra due cipressi di alto fusto, in una zona sinora destinata alle aiuole, gli operai hanno ricavato l’ultima dimora terrena della ragazza avetranese, assassinata, il 26 agosto, dallo zio Michele Misseri.
Nel lato a nord della tomba, in attesa della realizzazione della parte monumentale della stessa, è stata sistemata la tavolozza sulla quale è riprodotta la foto di Sarah, mentre gli operai hanno voluto scrivere, utilizzando delle pietre di fiume, il nome, in grande, della quindicenne.
Al momento della tumulazione erano presenti la madre Concetta Serrano Spagnolo, il padre Giacomo Scazzi, il fratello Claudio e altri parenti stretti (anche i cugini di San Pancrazio Salentino, nella cui casa Sarah fu ospite negli ultimi giorni della sua breve vita). All’atto dell’estremo saluto del feretro, il papà di Sarah, Giacomo, è stato l’unico a non riuscire a trattenere le lacrime, mentre la madre Concetta e il fratello Claudio hanno assistito al rito con grande ma composto dolore.
Su decisione del fratello Claudio, sono stati riposti sulla bara bianca di Sarah tutti i suoi peluche e un mazzo di fiori bianchi. Dopo alcuni minuti di preghiera, i familiari hanno lasciato il cimitero da una porta secondaria, senza rilasciare alcuna dichiarazione.
Solo allora è stato consentito l’ingresso al cimitero dei giornalisti e, successivamente, di circa cinquecento persone (alcuni anche dei paesi limitrofi), che hanno voluto porgere l’estremo saluto a Sarah. Alcuni di loro hanno lasciato ai piedi della tomba altri peluche e dei mazzi di fiori.
Poi è toccato gli operai presenti procedere alla chiusura della tomba.
«I lavori della tomba sono stati realizzati da operai che volontariamente hanno offerto la loro disponibilità ad essere impiegati» rimarca il vice sindaco Alessandro Scarciglia. «Ma anche tutti i materiali necessari per la costruzione della tomba sono stati offerti da varie aziende di Avetrana e della zona. Abbiamo continuato a constatare, direttamente, una grande solidarietà della gente, colpita da questa storia».
Ora si procederà alla seconda fase dei lavori, che prevede la realizzazione della parte monumentale.
«Fra sabato e lunedì gli architetti inizieranno a consegnarci i primi bozzetti» prosegue Scarciglia. «Abbiamo chiesto qualcosa di semplice, ma anche di significativo. Non appena sceglieremo quello che sembrerà a noi e alla famiglia Scazzi il più appropriato, ripartiranno i lavori. Abbiamo anche deciso di modificare, abbellendola, l’area dell’ingresso del cimitero. Dalla parte della tomba di Sarah sarà creato un prato verde. Ci siamo posti, come obiettivo, quello di avere la tomba completa prima della giornata della commemorazione dei defunti. Non abbiamo, quindi, molto tempo, ma cercheremo di riuscirci».
Anche in questa circostanza si è notata l’assenza dei componenti della famiglia di Michele Misseri.
«Continuano a non uscire di casa» conferma Alessandro Scarciglia. «Hanno paura della reazione della gente, pur non avendo alcuna responsabilità sull’accaduto. L’altro ieri sera, insieme al parroco don Dario De Stefano e al sindaco Mario De Marco, ci siamo recati nella loro abitazione. Purtroppo anche loro stanno vivendo un altro dramma: convivono con una realtà amarissima (avevano il colpevole nella loro casa) e, nello stesso tempo, continuano a ricevere minacce (quando siamo stati da loro il telefono squillava frequentemente e, dall’altra parte, molto spesso, chi chiamava, restava muto). Nessuno di loro sta ora lavorando, proprio perché temono di uscire di casa. E senza il lavoro del marito, per loro non sarà facile. La dichiarazione di Concetta secondo la quale non intende momentaneamente più avere rapporti con loro? La sorella e le figlie sono convinte che la sua frase non sia stata ben interpretata».