sabato 23 novembre 2024
I tre indipendenti avevano annunciato il voto contrario ad una variazione di Bilancio, mentre Attanasio aveva abbandonato l’aula
La maggioranza non ha i numeri e, pur di evitare la .jpg)
bocciatura di una variazione di Bilancio propedeutica all’approvazione del riequilibrio finanziario, preferisce abbandonare l’aula.
bocciatura di una variazione di Bilancio propedeutica all’approvazione del riequilibrio finanziario, preferisce abbandonare l’aula.E’ l’epilogo a sorpresa della seduta del Consiglio Comunale di ieri sera. Il voto difforme da parte dei tre consiglieri indipendenti (Moccia, Duggento e Muscogiuri) era stato messo in preventivo dalla coalizione di centrodestra. Ma la maggioranza avrebbe comunque avuto i voti sufficienti per approvare il riequilibrio di Bilancio. Invece ecco materializzarsi l’imprevedibile: dopo la discussione delle interpellanze e la votazione a scrutinio segreto per l’elezione della Commissione per la formazione degli elenchi dei giudici popolari, Piero Attanasio, consigliere eletto con la Lista Girardi, ha abbandonato l’aula. A quel punto i provvedimenti sarebbero stati bocciati.
I componenti della maggioranza hanno dapprima preso tempo, con una serie di interventi. Poi il sindaco ha invitato “maggioranza e minoranza” ad un atto di responsabilità.
«Occorre approvare il riequilibrio di Bilancio per poter pagare i tanti debiti che abbiamo trovato» in sintesi il messaggio del sindaco, il quale, infine, non vedendo rientrare in aula Attanasio, ha chiesto una sospensione dei lavori.
Al rientro in aula non ci sono state novità: i consiglieri disposti a votare la variazione di Bilancio erano sempre 15 e la maggioranza, invece di ritirare solo quei due punti, ha annunciato, attraverso il sindaco, di abbandonare l’aula per “consentire un maggiore approfondimento degli argomenti”.
Immediata la reazione della minoranza.
«Non avete i numeri: andate a casa» l’eloquente invito della minoranza, che ha stigmatizzato anche la decisione del presidente del Consiglio di abbandonare l’aula.
Chiusa la seduta, nei corridoi si è corso il rischio che i consiglieri delle due parti venissero alle mani.
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