Si sono astenuti i tre consiglieri del gruppo indipendente e Attanasio
In seduta di seconda convocazione, ieri sera, è passato il riequilibrio di bilancio. Ma l’Amministrazione si ritrova con soli 15 voti favorevoli. Al momento della votazione si sono astenuti, infatti, i tre consiglieri indipendenti (ovvero Moccia, Giorgio Duggento e Muscogiuri) e uno dei rappresentanti della Lista Girardi, Piero Attanasio, che l’altro ieri aveva lasciato l’aula prima della votazione.
Tommasino, che in avvio di seduta si è scusato con la minoranza, ha aggirato l’ostacolo, ma non ha risolto il problema.
«Quello dell’altro ieri non va interpretato come un atto di arroganza» ha affermato il primo cittadino, che ha anche ribadito la convinzione che non esiterà a dimettersi qualora constaterà di non disporre più dei numeri necessari. «Volevamo solo arrivare alla votazione di un argomento di grande importanza come il riequilibrio di Bilancio con maggiore serenità e con la convinzione che ci fossero stati tutti gli approfondimenti del caso».
In realtà, dall’altro ieri a ieri non ci sono state grandi novità: il gruppo indipendente autonomo, che inizialmente l’altro ieri aveva annunciato il voto contrario, ieri si è astenuto. Nella migliore delle ipotesi, questo cambiamento può essere interpretato come uno spiraglio per intavolare un dialogo più proficuo nel futuro. Ma restano le richieste dei tre consiglieri (azzeramento della giunta, azzeramento della presidenza del Consiglio Comunale e nomina di un assessore che sia espressione di quel gruppo) che difficilmente la maggioranza potrà mai accettare.
Così come, d’altro canto, non è ipotizzabile pensare di amministrare una città con mille problemi come Manduria potendo contare su un sostegno di soli 15 consiglieri su un plenum di 31.
Le difficoltà della maggioranza sono state rimarcate dall’opposizione. In avvio di seduta ha preso la parola il capogruppo del Pd, Gianni Vico, il quale ha espresso delle critiche sia all’indirizzo del sindaco Tommasino, che del presidente del Consiglio Comunale Girardi.
«Il sindaco non può e non deve abbandonare mai il Consiglio» è stato il sunto dell’intervento di Vico. «Così come non lo può fare il presidente del Consiglio: sposando la decisione di una parte dell’assise, ovvero quella di abbandonare l’aula, ha dimostrato di non essere più super partes».
Vico ha poi sostenuto anche la tesi che la seduta di ieri non è valida. Essendo iniziata la seduta dell’altro ieri, non si poteva più parlare di seconda convocazione: il Consiglio, secondo l’esponente del Pd, andava riconvocato.
L’ex sindaco Francesco Massaro, invece, si è soffermato sull’aspetto più squisitamente politico, facendo rilevare le gravi difficoltà di una coalizione che dopo meno di sei mesi ha già seri problemi di tenuta politica. In Massaro, come in tanti altri osservatori politici, sorge un dubbio sul futuro: riuscirà l’attuale coalizione di centrodestra a proseguire la legislatura nonostante la presenza già adesso di tanti malumori e di tanti “mal di pancia”?