L’intervento a seguito della segnalazione di amianto sul tetto della chiesa di Sant’Angelo dell’ambientalista Carrieri
«La recente segnalazione della presenza di una copertura in amianto sul tetto della chiesa di San Michele Arcangelo in Manduria riporta alla ribalta un problema troppe volte e troppo a lungo sottovalutato. In realtà l’amianto è ovunque intorno a noi, in edifici pubblici e privati, e, mentre molto è stato fatto per proteggere da questo silenzioso killer la salute dei lavoratori nelle fabbriche e nei luoghi di lavoro in genere, non altrettanto si può dire sia stato fatto in favore della popolazione civile. Senza creare inutili allarmismi (non tutti i manufatti che contengono amianto sono per ciò stesso pericolosi, ma esistono vari gradi di pericolosità, a seconda delle condizioni degli stessi), è tuttavia divenuto urgente affrontare il problema ed iniziare un percorso di bonifica dell’intero territorio comunale, con il coinvolgimento della popolazione. Accade infatti che la pericolosità stessa della sostanza induca i cittadini a disfarsene frettolosamente e in forme inappropriate, smantellando senza alcuna precauzione pensiline, fumaioli e quant’altro e gettando i resti nei cassonetti o abbandonandoli nelle campagne, con ciò provocando un pericolo ancora più grande per la salute di tutti. Dobbiamo inoltre considerare che il corretto smaltimento dell’amianto comporta l’intervento di ditte specializzate ed è quindi molto oneroso per il cittadino, che si sente ancor più spinto all’abbandono selvaggio. Il Partito dei Verdi sta predisponendo un progetto per affrontare e risolvere il problema, partendo dal censimento dei manufatti e dalla valutazione del loro livello di pericolosità, per giungere alla loro corretta eliminazione, sulla base di un protocollo ideato dall’ex assessore dei Verdi al Comune di Taranto, Francesco Calcante. Non appena pronto il progetto sarà presentato all’amministrazione comunale e alla città».