Ora 10 tonnellate di manto stradale sono in mare: chi pagherà?
«A bonificare dall’inquinamento di sfridi di manto stradale, uno dei più suggestivi tratti di spiaggia di S. Pietro in Bevagna, zona balneare del Comune di Manduria, in questi giorni di mareggiate, ci sta pensando il mare.
Questa è una vicenda che ha avuto inizio nel mese di marzo 2010, quando ebbi a denunciare alla Guardia di Finanza di Manduria, l’insabbiamento da parte di scellerati “ignoti”, di circa 10 tonnellate di manto stradale, sulla spiaggia a pochi metri dalla battigia.
Le Fiamme Gialle, immediatamente intervenuti sottoposero a “sequestro preventivo” il tratto di spiaggia interessato dalla discarica abusiva di “rifiuti speciali”.
Dopo il sequestro, si dava per certo che, ancora prima dell’arrivo della stagione estiva, e con essa dei tanti turisti e pendolari che frequentano la zona balneare, “qualcuno” si sarebbe dovuto attivare a far rimuovere il bitume e non solo per un fatto ambientale, ma anche ai fini in igienici sanitari e quindi, per la tutela della salute pubblica.
Purtroppo ciò non avvenne e i bagnanti ignari per tutta l’estate 2010 hanno preso il sole stendendosi sui loro asciugamani posti sulla sabbia che “nascondeva il bitume” e che con il caldo emanava cattivi odori con il rischio che questi poteva comportare per chi affetto da patologie respiratorie.
Nel mese di luglio, dopo aver sollecitato il sindaco di Manduria e l’ASL – Ufficio Igiene e Sanità Pubblica chiedendo di adottare i provvedimenti necessari per rimuovere tale grave situazione, l’ufficio Ecologia ed Ambiente mi comunicava, come comunicava anche alla Guardia di Finanza e al Comando di Polizia Municipale di Manduria, di aver provveduto a “diffidare” al committente e all’autore materiale dello scarico di “rifiuti pericolosi” (indicando le generalità) a procedere alla rimozione nel termine di 45 giorni (al momento della comunicazione, erano già ampiamente scaduti) la “diffida” non viene presa in considerazione dagli autori dell’inquinamento e così passa l’estate senza che nessuno intervenga per il ripristino dello stato dei luoghi.
Arriviamo ai giorni nostri, quando le mareggiate di forte intensità fanno franare la sabbia proprio nel tratto in cui era stato coperto il manto stradale e, giorno dopo giorno, con la risacca, questo viene risucchiato in mare.
E’ ciò che si sta verificando in questi giorni, cioè: il mare bonifica la spiaggia e il bitume inquina il mare.
Chi pagherà per tutto questo? Questa brutta storia ancora una volta, dimostra come a tutti i livelli, anche istituzionali, si è bravi nell’organizzare dibattiti “sciacquandosi la bocca” lanciando “fumosi” proclami in favore della salvaguardia ambientale ai fini della tutela del territorio e della tutela della nostra salute pubblica.
Alla resa dei conti poi, questi sono i risultati, una nota a parte merita un cartello messo in bella mostra sulla spiaggia a qualche metro dalla discarica dove “beffardamente” si legge: “ TENERE PULITA LA SPIAGGIA DIPENDE ANCHE DA TE” – “NON ABBANDONARE I RIFIUTI – UTILIZZA GLI APPOSITI CONTENITORI”».
Mimmo Carrieri