sabato 23 novembre 2024


26/10/2010 11:42:22 - Manduria - Politica

La prima mossa sarà quella di presentare la sfiducia al presidente del Consiglio. L’unica possibilità per riallacciare il dialogo è l’azzeramento della giunta

 
«Da stasera togliamo l’appoggio alla maggioranza. Siamo fuori dall’Amministrazione. Ci collochiamo al centro e, da ora in poi, guarderemo solo agli interessi della città».
I tre consiglieri del Gruppo Autonomo Indipendente hanno ufficializzato, ieri sera, lo strappo dalla maggioranza. Assente per impegni di lavoro Nicola Muscogiuri, a rendere nota questa decisione sono stati Leonardo Moccia e Giorgio Duggento.
«Abbiamo pazientato per tanto tempo, sperando che i nostri appelli fossero recepiti» ha affermato Moccia. «Modificammo in Consiglio il nostro orientamento di voto sul riequilibrio di bilancio (da voto contrario ad astensione) proprio perché siamo responsabili e speravamo sempre che il sindaco Tommasino accogliesse i nostri suggerimenti. Oggi siamo pentiti di averlo fatto, per due motivi. Il primo perché questa gente non ha alcuna voglia di ascoltarci: non c’è dialogo e confronto e, quindi, non c’è democrazia. Il secondo è più politico. Abbiamo appreso che l’Amministrazione Comunale ha intenzione di vendere dei beni comunali per far fronte al debito di un milione e 900.000 euro riconosciuto in Consiglio: noi ci opporremo con forza a questa scelta. Occorre, invece, stringere la cinghia, cercando di spendere meglio quelle poche risorse che sono disponibili. Invece, l’altro giorno, dopo l’approvazione del riequilibrio di bilancio, abbiamo appreso che si spenderanno altri soldi per organizzare il … Paliotto San Gregorio Magno. Un’altra festa, che si aggiunge a quelle estive, che sono costate altre 60.000 euro e che non sono servite a nulla. Mi chiedo e chiedo alla gente: se non ci sono soldi neppure per l’ordinaria amministrazione, perché continuare a spendere quelle poche risorse per altre feste?».
Moccia ha ribadito alcune delle posizioni politiche che sono state alla base delle scelta di dichiararsi indipendenti nei primi giorni di settembre.
«Questa Amministrazione non ha idee ed ha tradito le promesse fatte ai cittadini» ha dichiarato Moccia. «Noi avevamo già intuito in estate che non ci sono idee e programmi di sviluppo. Dopo sette mesi, abbiamo avuto la conferma: non si sta facendo nulla, neppure la sostituzione delle lampadine fulminate della pubblica illuminazione o la chiusura delle buche delle strade. E’ stata poi tradita la promessa fatta ai cittadini del rinnovamento: in giunta invece che volti nuovi, c’è qualche … reperto dell’archeologia politica. Cosa faremo? Il nostro primo obiettivo è quello di dichiarare la sfiducia al presidente del Consiglio, che ha abbandonato i lavori nella prima delle due sedute del Consiglio Comunale sul riequilibrio di bilancio. Se il sindaco comprende, bene, altrimenti poi toccherà a lui».
Giorgio Duggento, dopo aver rimarcato le mancanze della maggioranza, ha lasciato un piccolo spiraglio per la ricucitura dello strappo.
«Ma il primo passo» ha dichiarato, «deve essere l’azzeramento della giunta».










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