Misseri: «Galoppa è mio avvocato»
Riparte oggi, con due interrogatori di persone informate sui fatti, l’inchiesta sull’omicidio di Sarah Scazzi, la 15enne di Avetrana uccisa lo scorso 26 agosto. Per il delitto si trovavano in carcere Michele e Sabrina Misseri, rispettivamente zio e cugina della vittima.
L’indagine sembra a buon punto, considerato che Michele Misseri anche nell’incidente probatorio ha confermato le accuse a carico della figlia, e alla luce del ricorso al tribunale del riesame perso dalla difesa di Sabrina Misseri. Ma non mancano gli aspetti da chiarire, a partire dal luogo del delitto (casa o garage dell’abitazione della famiglia Misseri), dall’arma utilizzata (una cinta dice Michele ma forse non è tra le 49 sequestrate dai carabinieri e ora al vaglio del Ris) e dai partecipanti al delitto stesso (Sabrina da sola o in compagnia?) e dall’occultamento del cadavere (Michele Misseri ha fatto tutto da solo o è stato aiutato da qualcuno a lui molto vicino?).
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ORE 16:42 - IN CASERMA ANGELA, UN'AMICA DI SABRINA
Negli uffici del Comando provinciale dei carabinieri a Taranto gli inquirenti che indagano sull'omicidio di Sarah Scazzi stanno ascoltando nuovamente Angela Cimino, amica di Sabrina Misseri, quest’ultima accusata di sequestro di persona e concorso in omicidio nei confronti della stessa cugina Sarah.
La deposizione della Cimino, ascoltata quale persona informata sui fatti, è in relazione all’arco di tempo tra le 14.25 e le 14.42 del 26 agosto nel quale Sarah venne uccisa.
Secondo quanto risultata dai tabulati telefonici in possesso degli inquirenti, la Cimino in quei frangenti inviò un sms a Sabrina, che rispose pochi minuti dopo. La testimonianza sarebbe importante per gli inquirenti per fissare con precisione il momento in cui Sarah sarebbe stata uccisa.
L'interrogatorio è tenuto dal procuratore aggiunto Pietro Argentino e dal sostituto procuratore Mariano Buccoliero, titolare dell’inchiesta, raggiunti successivamente dal procuratore della Repubblica di Taranto, Franco Sebastio.
ORE 17:58 - MISSERI CONFERMA, GALOPPA E' IL MIO AVVOCATO
Michele Misseri ha nominato l'avvocato d’ufficio, Daniele Galoppa, come proprio difensore di fiducia: la decisione – si apprende da fonti investigative – è stata presa dal contadino di Avetrana dopo che la figlia Valentina ha chiesto al padre di nominare come proprio difensore di fiducia il legale romano Francesco De Cristofaro.
Sulla nomina di quest’ultimo difensore zio Michele, in carcere assieme alla figlia Sabrina per l’omicidio di Sarah Scazzi, non ha ancora preso una decisione. Se Michele dovesse accettare l’invito della figlia, De Cristofaro potrebbe quindi affiancare l’avvocato Daniele Galoppa.
ORE 18:32 - SABRINA INCONTRA LA MADRE IN CARCERE E PIANGE
«Sabrina stamattina ha incontrato la madre e ha pianto. È triste, malinconica, vede che i giorni passano inesorabilmente e non si spiega il motivo per cui continua a rimanere in carcere»: lo afferma l’avvocato Vito Russo, che ha incontrato nel pomeriggio nel penitenziario di Taranto Sabrina Misseri, la ventiduenne accusata dal padre Michele, anch’egli detenuto, di aver ucciso Sarah Scazzi. «Anche nel corso dell’incidente probatorio – aggiunge il legale – Misseri è caduto in mille contraddizioni, è evidente che non dice la verità. Attendiamo ancora di avere tutti gli atti a disposizione prima di presentare un’eventuale ricorso in Cassazione. L’inchiesta è un cantiere aperto».
ORE 19:16 - TERMINATA AUDIZIONE DI ANGELA
Si è conclusa nella caserma del comando provinciale dei carabinieri di Taranto l’audizione di Angela Cimino, amica di Sabrina Misseri, indagata per l’omicidio della cugina Sarah Scazzi. Secondo fonti investigative, durante l’audizione, durata circa due ore, la ragazza avrebbe spesso risposto alle domande degli inquirenti con un 'non so' o un 'non ricordo' in relazione anche allo scambio di un sms tra lei e Sabrina il 26 agosto. Lo scambio di messaggi avvenne nell’arco di tempo durante il quale, secondo gli inquirenti, Sabrina avrebbe ucciso la cugina Sarah.
ORE 19:26 - LEGALI DEGLI SCAZZI, GLI INDAGATI PROTEGGONO IL SEGRETO DI FAMIGLIA
Gli indagati per il delitto di Sarah Scazzi «continuano a proteggere unicamente il segreto familiare» con «verità di comodo, mezze verità, omissioni ed eloquenti silenzi, impedendo la reale ricostruzione dei fatti». Lo affermano i legali della famiglia Scazzi, Nicodemo Gentile, Walter Biscotti e Antonio Cozza.
«Gli atti d’indagine finora acquisiti – affermano in una dichiarazione – consentono di escludere, senza tema di smentita, che la morte della piccola Sarah sia ascrivibile a comportamenti ludici o atteggiamenti giocosi. Purtroppo dagli stessi emerge, in modo invincibile, un consapevole, duraturo e orribile 'animus necandì degli attuali indagati».
«Gli unici giochi, tra l'altro malcelati, rinvenibili in questa ferale vicenda - sottolineano – sono quelli realizzati lucidamente dai colpevoli che, mediante verità di comodo, mezze verità, omissioni ed eloquenti silenzi, continuano a proteggere unicamente il 'segreto familiare' impedendo la reale ricostruzione dei fatti».
«Nutriamo – concludono i legali – serio riguardo per l'attività e le iniziative di tutte le parti coinvolte in questa vicenda. Reagiremo però con forza e determinazione tutte le volte che le stesse, come è successo di recente, si facciano nuovamente portatrici di notizie e circostanze di fatto puramente fantasiose. Il rispetto per la memoria di Sarah e per la famiglia Scazzi sono valori che non possono essere infangati da nessuno».