Arcangelo Durante: «Perché la stessa solerzia non è stata applicata per i tributi locali non versati al Comune dalla precedente società che gestiva il servizio?»
«Apprendiamo dalla stampa che i revisori dei conti del Comune di Manduria si sono accorti che il mercatino esercente la sua attività nella villa comunale, il Presepe in piazza Garibaldi e infine la pista di pattinaggio sita nei pressi della chiesa di Santa Maria di Costantinopoli (o solo uno di questi eventi) potrebbero aver causato un danno all’Erario per mancato versamento della tassa di concessione del suolo pubblico per qualche decina di migliaia di euro. Non sappiamo dove vanno a finire gli introiti degli altri due enti, ma gli “Amici del Presepe”, per quanto ci è dato sapere, usano i loro introiti per assistenza dei diseredati manduriani (giusto per precisazione).
E d’altra parte tale precisazione da parte dei revisori dei conti andava fatta. Quello che ci lascia un tantino perplessi è che i revisori dei conti, presieduti ora, come sotto la ex giunta Massaro, dal commercialista Gregorio dott. Pecoraro, ex sindaco di Manduria, siano così solerti nel richiedere “poche decine di migliaia di euro” (sono le loro parole), e non siano ne siano stati parimenti solerti nel richiedere il dovuto alla società che introitava, per conto del Comune, alcuni tributi locali, che, lo ricordiamo, è debitrice nei confronti del Comune di Manduria per almeno seicentomila euro (600.000) e non si capisce in che modo siano riusciti a passare i bilanci di un Ente di gestione della cosa pubblica che, intanto, accumula tutto quel debito.
Ora il Partito Democratico, silenzioso nei confronti della ex Amministrazione Massaro (600.000 euro contro qualche decina di migliaia) è stato svelto nel richiedere un Consiglio Comunale monotematico sul problema attuale. Strano che non lo sia stato altrettanto con il sindaco appartenente al loro partito che, intanto, faceva mancare seicentomila euro alle casse del Comune.
Come mai le carte di quella società, per quanto ne sappiamo, non sono state inviate alla Corte dei Conti, come invece ora il Partito Democratico e il Collegio dei Revisori vuole fare per questa faccenda?
Ci pare che i contribuenti siano chi figlio e chi figliastro dell’Ente Comunale di controllo sulle pubbliche spese. E ci sorge la domanda: i gestori dei parcheggi a pagamento stanno versando il dovuto nelle casse del Comune da quando hanno avuto l’appalto a oggi? (70 % dell’incasso come previsto dal capitolato dell’appalto). Lo speriamo davvero, perchè se così non fosse, sarebbe da giudicare perlomeno strana tutta la solerzia nel voler stigmatizzare chi evade poche decine di migliaia di euro e si lascia in pace chi deve al Comune molto di più.
I cittadini che pagano le tasse pretendono chiarezza».
ITALIA DEI VALORI
Il coordinatore cittadino
Arcangelo Durante