Ma le posizioni di maggioranza e minoranza sono diametralmente opposte
Seppur fuori tempo massimo e seppur con diversi sostanziali distinguo, anche il Consiglio Comunale di Manduria ha approvato, all’unanimità, l’ordine del giorno teso a difendere l’ospedale “Marianna Giannuzzi” della “falce” del Piano di Riordino ospedaliero.
Fuori tempo massimo perché, quando si è riunito il massimo consesso elettivo manduriano, tale provvedimento era stato già approvato (con i voti favorevoli anche dell’Udc) dal Consiglio Regionale pugliese. Non sappiamo, a questo punto, a cosa possa più servire questa delibera.
«Non siamo in ritardo» si è giustificato il sindaco Tommasino. «Lunedì scorso Manduria ha ospitato una manifestazione del PdL aperta a tutti i sindaci (di centrodestra e di centrosinistra) per esprimere il proprio dissenso verso quel provvedimento. In quella giornata il Piano di Riordino non era ancora iscritto all’ordine del giorno del Consiglio Regionale. Abbiamo quindi deciso di aggiungere l’argomento alla seduta di oggi (giovedì) del Consiglio Comunale».
Sostanzialmente diverse anche le posizioni dei due blocchi. Il Pd e il Sel hanno stigmatizzato la manifestazione del PdL di lunedì.
«Si è trattato di uno spot elettorale, contenente anche molte inesattezze» ha dichiarato Cosimo Filomeno, esponente del Sel. «Il problema non è poi quello di avere un posto in più o in meno in ospedale, ma di garantire cure di qualità. Il paziente, in ospedale, non va coricato, ma curato. Il posto serve per i malati acuti. Ecco, perché, occorre riorganizzare un servizio funzionale in sinergia con medici di base, guardia medica e 118, cercando di evitare le ospedalizzazioni inutili».
Più o meno sulle stesse posizioni anche il capogruppo del Pd, Gianni Vico.
«Avete portato solo oggi in Consiglio Comunale la lettera che il direttore generale della Asl jonica, Domenico Colasanto, ha inviato al Comune di Manduria nel mese di luglio. Se è questa l’attenzione che l’Amministrazione di Manduria ha per la sanità, c’è da preoccuparsi» ha affermato Vico. «Si è parlato di taglio della Rianimazione: ma come si può tagliare un servizio che non ancora non c’è? Io vi posso assicurare che il personale è già in organico e che i lavori di completamento degli ambienti sono già stati appaltati. Per i 6 posti di Oncologia il problema credo non sussista, perchè restano quelli di day ospital, necessari per la somministrazione dei farmaci».
Sulla stessa falsariga l’intervento di Mimmo Lariccia dell’Udc.
Al centrosinistra hanno replicato Vincenzo Andrisano (PdL) e Nicola Becci (Alleanza di Centro).
«Non è tagliando i posti letto che si riducono le spese» ha dichiarato Andrisano. «Andavano tagliati invece gli sprechi (convenzioni e consulenze milionarie) che esistono, non solo nella sanità. Un esempio? Nell’ospedale di Manduria vi sono dei medici (quasi tutti della provincia di Bari) che garantiscono, in alcuni servizi, la copertura di disponibilità. Questi medici guadagnano, con tre soli turni, quello che guadagno io in un mese…».
Infine Becci.
«Non si tratta di Piano di Riordino, ma di Piano di Rientro» ha dichiarato. «La Regione ha sforato per tre anni consecutivi il Patto di Stabilità e ora, per rientrare dai debiti, tagli i servizi per la povera gente».