A questo punto inizia a diventare decisiva la posizione della Provincia: da che parte sta?
Il Consiglio Comunale di Manduria esprime, in forma unanime, il dissenso verso il progetto per la sopraelevazione della discarica. L’impianto di contrada “Chianca” dovrebbe sopraelevarsi da 4 a 6 metri circa sul livello stradale, per ottenere una volumetria netta supplementare di 388.000 metri cubi, che garantirebbe l’autosufficienza dell’Ato sino al 2026.
Le motivazioni tecniche del dissenso sono contenute in una relazione commissionata ad un geologo. Poi, chiaramente, vi sono anche quelle di natura politica: Manduria è stanca di essere la pattumiera di metà della provincia di Taranto.
«La società “Manduriambiente” ha predisposto un progetto per l’adeguamento alle previsioni del Piano d’Ambito dell’Ato Ta/3, individuando i seguenti interventi principali: biostabilizzazione dell’intera quota dei rifiuti indifferenziati in ingresso, prima del trattamento di selezione (linea Rsu indifferenziati), ed attivazione della linea di produzione Cdr; realizzazione di un impianto di compostaggio a partire dalla frazione organica e da sfalci di potature e altri rifiuti verdi; modifica ed ampliamento di una linea di selezione e recupero dei materiali della raccolta differenziata» si legge nella delibera. «Inoltre, la stessa società ha predisposto il progetto di ampliamento mediante sopralzo della discarica esistente, al fine di conferire i rifiuti residuati dalle attività di trattamento della piattaforma, che prevede l’incremento della volumetria netta di abbaiamento dei rifiuti per 388.000 metri cubi, assicurando l’autosufficienza dell’Ato sino al 2026».
Fatta questa premessa, ecco le determinazioni del Consiglio Comunale di Manduria.
«Occorre ricordare che la società “Manduriambiente” aveva già presentato un primo progetto che prevedeva, oltre alla revisione impiantistica riguardante l’inversione del ciclo di biostabilizzazione, anche la richiesta di incremento della volumetria della discarica mediante sopraelevazione, nonché la richiesta di modifica dell’impianto finalizzata alla produzione di ammendante composto. Su quel progetto, il Settore Ecologia della Provincia di Taranto espresse un giudizio negativo relativamente all’ampliamento e alla realizzazione dell’impianto di compostaggio, mentre ha rimarcato la necessità di realizzare la revisione impiantistica, mediante l’inversione del ciclo di biostabilizzazione. Lo stesso studio manca di un dettagliato computo metrico, di un’analisi costi/benefici, di opportunità di trattamento dei rifiuti presso altri analoghi impianti. Infine, non è stata effettuata neppure la valutazione sull’impatto paesaggistico ed estetico».
Pertanto il Comune, esprimendo parere negativo, chiede a “Manduriambiente” di presentare il progetto limitatamente alla revisione e all’adeguamento dell’impianto alle previsioni contenute negli atti di programmazione regionali.