Dopo la contestazione di domenica scorsa, si è dimesso Renato Olive
Il Fasano non ha ancora un nuovo allenatore. La squadra brindisina è da alcuni giorni nella bufera: prima la notizia del tentativo di corruzione di un difensore del San Paolo (ne ha parlato anche “Striscia la Notizia”); quindi l’esonero dell’ex allenatore del Manduria, Alessandro Longo; poi l’assunzione dell’ex calciatore di Perugia e Bologna Renato Olive; infine le dimissioni di mister Olive a seguito della feroce contestazione che c’è stata al termine della partita interna di domenica scorsa con il Lucera, persa col risultato di 1-0.
La dirigenza, con il presidente Ninì Flora in testa, non dispera di far cambiare idea al dimissionario Renato Olive. Quest’ultimo, nelle ultime ore, ha ricevuto l’appoggio completo da parte della squadra e soprattutto tantissimi attestati di stima dalla maggior parte dei tifosi che si sono schierati dalla sua parte
«Alla luce delle infamanti accuse personali rivoltemi all’uscita dello stadio da parte di un gruppo di tifosi» aveva spiegato lunedì Olive, «ritengo che non ci siano più le condizioni ambientali per poter proseguire il mio impegno sulla panchina del Fasano».
Su chi sostituirà Olive in panchina a Maruggio, qualora quest’ultimo non dovesse recedere dalle sue intenzioni di dimettersi, Flora è vago
«Ci potrebbe anche essere un ritorno» afferma il vicepresidente. «Ormai mancano cinque partite e questa stagione pare ormai andata. Cerchiamo di limitare i danni a questo punto. Sarebbe da pazzi spendere altri soldi per un altro allenatore».
A questo punto, visti i cattivi rapporti tra l’ex Longo e gran parte dello spogliatoio (oltre che con tutta la tifoseria), se le parole di Flora junior fossero confermate, si potrebbe ipotizzare il ritorno in panca di Amedeo Savoni.
Intanto la squadra nei primi giorni della settimana si è allenata agli ordini di Vito Olive, fratello di Renato.