Entrambi chiariscono che le inchieste sono rivolte a periodi in cui non erano sindaci
«Vi sono due passaggi da chiarire» afferma il sindaco di Maruggio, Alberto Chimienti, il quale sostiene di non essere a conoscenza dei nomi degli amministratori o dei funzionari coinvolti nell’inchiesta. «Innanzitutto le determine e le gare d’appalto vengono espletate dai funzionari dei vari settori. Agli amministratori spetta invece il compito di determinare gli indirizzi politici da seguire. Fatta questa premessa, credo di poter sostenere che la vicenda, per il mio comune, è antecedente al 2004. Ricordo, infatti, alcuni particolari. Il comandante della Polizia Municipale dell’epoca si mise in aspettativa nell’aprile del 2004, in quanto candidato alle elezioni Comunali. Al suo posto subentrò per due anni, attraverso una convenzione, il generale in pensione Longo. Ogni due anni scadeva il contratto con l’azienda degli autovelox e, quindi, si doveva procedere al rinnovo della gara. Il gen. Longo, però, si rese conto che il Comune custodiva un’altra strumentazione che, dopo un certo numero di anni di noleggio, era diventata di proprietà comunale. Questa, però, stranamente non veniva mai utilizzata. Si preferiva bandire altre gare. Ricordo che scrissi al segretario per avere ragguagli sulla vicenda. Non so quale azienda sia implicata nell’inchiesta. Deduco che possa essere quella costruttrice degli autovelox che si continuavano a prendere in fitto e non certamente l’azienda di quelli che erano diventati di proprietà comunale».