sabato 23 novembre 2024


20/03/2011 10:19:49 - Maruggio - Politica

Entrambi chiariscono che le inchieste sono rivolte a periodi in cui non erano sindaci

 
«Quegli autovelox furono utilizzati dal Comune di Torricella dal 2001 al 2004. Io sedevo fra i banchi dell’opposizione. Intuimmo, anche attraverso diverse segnalazioni di automobilisti multati, che c’era qualcosa che non andava e, in segno di protesta verso l’insensibilità dell’Amministrazione dell’epoca al problema, un giorno decisi di occupare l’aula consiliare».
Giuseppe Turco, sindaco di Torricella, si dichiara totalmente estraneo alla vicenda.
«La mia Amministrazione non ha alcuna responsabilità sull’uso di quegli autovelox» è il concetto espresso dal primo cittadino torricellese. «Il loro uso è antecedente al mio insediamento. Ricordo, con certezza, che arrivano delle contravvenzioni che contestavano violazioni al limite di velocità impossibili. Una volta questo strumento avrebbe registrato che una vecchia auto, in piena estate, nell’abitato di Torre Ovo procedeva a 120 chilometri orari… Quest’auto, invece, riusciva a raggiungere al massimo i 90 chilometri orari, come attestato anche dalla Motorizzazione. Ma a Torre Ovo è impossibile raggiungere d’estate quella velocità, perché il tratto del centro rivierasco è saturo di auto. Segnalai, col mio gruppo, il problema all’Amministrazione, che però non prese a cuore il problema».
Anche il Comune di Maruggio è stato coinvolto nell’inchiesta sull’utilizzo di autovelox non tarati correttamente.

«Vi sono due passaggi da chiarire» afferma il sindaco di Maruggio, Alberto Chimienti, il quale sostiene di non essere a conoscenza dei nomi degli amministratori o dei funzionari coinvolti nell’inchiesta. «Innanzitutto le determine e le gare d’appalto vengono espletate dai funzionari dei vari settori. Agli amministratori spetta invece il compito di determinare gli indirizzi politici da seguire. Fatta questa premessa, credo di poter sostenere che la vicenda, per il mio comune, è antecedente al 2004. Ricordo, infatti, alcuni particolari. Il comandante della Polizia Municipale dell’epoca si mise in aspettativa nell’aprile del 2004, in quanto candidato alle elezioni Comunali. Al suo posto subentrò per due anni, attraverso una convenzione, il generale in pensione Longo. Ogni due anni scadeva il contratto con l’azienda degli autovelox e, quindi, si doveva procedere al rinnovo della gara. Il gen. Longo, però, si rese conto che il Comune custodiva un’altra strumentazione che, dopo un certo numero di anni di noleggio, era diventata di proprietà comunale. Questa, però, stranamente non veniva mai utilizzata. Si preferiva bandire altre gare. Ricordo che scrissi al segretario per avere ragguagli sulla vicenda. Non so quale azienda sia implicata nell’inchiesta. Deduco che possa essere quella costruttrice degli autovelox che si continuavano a prendere in fitto e non certamente l’azienda di quelli che erano diventati di proprietà comunale».











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