lunedì 30 settembre 2024


30/03/2011 09:21:31 - Manduria - Attualità

Rischiano il rinvio a giudizio in cinque: i reati ipotizzati sono abuso d’ufficio e falso ideologico

 
Abuso d’ufficio e falso ideologico. E’ iniziata l’altro ieri mattina, dinanzi al gup Pompeo Carriere, l’udienza preliminare chiesta dal sostituto procuratore Remo Epifani a conclusione dell’inchiesta sul concorso di direttore della struttura complessa di anestesia e rianimazione dell’ospedale “Giannuzzi” di Manduria.
Sono in cinque a rischiare il rinvio a giudizio. Si tratta dell’attuale commissario straordinario della Asl Domenico Colasanto, 61enne di Bitonto, già direttore generale della stessa Asò, dei tre componenti della commissione di esperti (il 62enne di bari Fabrizio Scattaglia, che è direttore sanitario della Asl tarantina, la 65enne di Fasano Palma Pastore e il 64enne di Bari Vittorio Mattioli) e il dottor Michele Cacciapaglia, 52 anni di Massafra, dalla fine del 2009 dirigente del reparto in questione.
Secondo il dottor Epifani, il direttore generale della Asl, in concorso con i tre componenti della commissione, avrebbero recato un ingiusto vantaggio patrimoniale a Cacciapaglia, danneggiando, invece il dottor Salvatore D’Abramo, anch’egli partecipante alla sezione per l’affidamento dell’incarico di durata quinquennale.
Il magistrato titolare dell’indagine, in particolare, contesta agli indagati di aver omesso, nella scheda del dottor D’Abramo, il possesso da parte di quest’ultimo dell’idoneità nazionale a primario di anestesia e rianimazione conseguita nel 1989, e costituente ovviamente elemento di valutazione, a pari di altre esperienze professionali dello stesso D’Abramo, che era stato coordinatore della sala operatoria dell’ospedale “Giannuzzi” e dirigente medico del servizio Emoteca. Il pm Epifani rileva, infine, che il dottor Cacciapaglia al momento della presentazione della domanda aveva maturato solo più di 3 mesi di esperienza professionale all’istituto di anestesia e rianimazione degli ospedali riniti di Foggia.
L’altro ieri mattina, il dott. Salvatore D’Abramo si è costituito parte civile tramite l’avvocato Nicola Marseglia che ha depositato una memoria con la quale ricostruisce tutto l’episodio, adombrando anche intromissioni della politica nella determinazione della scelta.
L’udienza è stata aggiornata al prossime 13 aprile, quando sono in programma le dichiarazioni degli imputati.










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