lunedì 23 settembre 2024


30/03/2011 09:25:45 - Manduria - Politica

«Non è possibile che i cittadini votano alcuni rappresentanti e se ne ritrovano altri»

Le modifiche intervenute negli ultimi tempi nella Giunta di Manduria, hanno, di fatto, determinato un cambiamento del quadro politico.   Il ben servito dato dal Sindaco a Capogrosso (403 voti), la fuoriuscita di D’Abramo (220 voti) e l’abbandono della maggioranza da parte della lista ‘Giovani’ (288 voti) passata nell’ UDC, configurano un perdita rappresentativa di un migliaio di voti.  Questo atto amministrativo diventa ancora più significativo, se si cala nel momento di emergenza profughi che sta vivendo Manduria, quasi che quell’azzeramento di Giunta, più volte annunciato e sempre rimandato, non poteva trovare occasione più propizia per la sua realizzazione.  
Questi eventi determinano una perdita di rappresentanza della cittadinanza in consiglio comunale, dal momento che, tutti i cittadini che hanno sostenuto alcuni candidati e, tramite essi, il partito o movimento collegato, hanno, di fatto, perso il loro riferimento.   Il Sindaco ottiene la maggioranza di consensi, tramite il suffragio dei consiglieri e di tutti i componenti la coalizione: non è il contrario! Non è possibile che i cittadini votano alcuni rappresentanti e se ne ritrovano altri: il Sindaco non può concertarsi la Giunta con i propri amici, compari  e famiglie amiche. Posto che tra i compiti di un consigliere assegnatogli dalle leggi e dagli statuti vi sono anche: Funzioni di indirizzo, controllo dell’attività amministrativa della Giunta, …, nell’attuale situazione, come potrà mai svolgere correttamente il ruolo di consigliere comunale il figlio di un assessore o il fratello del vice-sindaco?   C’è forse un conflitto di interressi?
Per meglio comprendere il concetto ci ripetiamo: una maggioranza, che tale deve rimanere, non può fare accordi con liste, uomini o movimenti politici proponendo loro dei programmi di lavoro e, poi, disattendere a tutto inserendo nella Giunta, al posto degli eletti, dei ‘tecnici’ di proprio comodo per qualche accordo di chissà quale tipo, snaturando e calpestando quelle che erano state le volontà popolari. Il Sindaco ha sicuramente il dovere di organizzare il proprio gruppo di lavoro mantenendo, nel contempo, il quadro politico votato dai cittadini.    Non si possono cambiare a proprio piacimento e comodo questi presupposti, a meno che non sopravvengono delle necessità di importanza tale, che lo rendano indispensabile, ma in questo caso va dichiarato e circostanziato alla cittadinanza.  Peraltro, non si possono cambiare eletti scomodi con i propri amici, familiari e quant’altro. A tale proposito ricordo ( e le parti interessate, si leggano) la sentenza n.02741 del 26.05.2010 del TAR/TO sez.II^, a favore di alcuni ex consiglieri, decaduti poi, anche da assessori.   Le alchimie politiche (o comodi accordi), proprie della cosiddetta prima repubblica, sono ormai superate e vengono analizzate e capite dalla cittadinanza, causando, spesso, l’allontanamento dalla vita politica.  
Sarebbe interessante sapere la posizione dei partiti politici o movimenti a cui appartengono gli ex consiglieri, prima, e ex assessori, poi, riconoscendo in essi, un ruolo di garanti verso tutti i componenti la propria lista elettorale: ma forse è ormai cosa superata, quei consiglieri contano meno degli accordi raggiunti!!!
Questo tipo di politica è becera, vecchia e, oltretutto, povera di trasparenza e dignità.
Un GRAZIE al Sindaco, artefice principale, e ai responsabili dei partiti che hanno coadiuvato a questo scempio della democrazia rappresentativa, che unita alla reale incapacità amministrativa, certificano il fallimento di questa maggioranza politica.
 
SEL – Manduria










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