lunedì 30 settembre 2024


04/04/2011 07:03:01 - Manduria - Attualità

«Manduria non è razzista»

 
«Il due aprile in piazza Garibaldi, a Manduria, c’è stata una manifestazione circa la presenza presso il campo di aviazione di Manduria di un nutrito gruppo di profughi, clandestini o comunque si vogliano chiamare. A mio modesto parere doveva essere una manifestazione apartitica, mentre si sono viste sventolare bandiere rosse a più non posso, che mi sono parse decisamente fuori posto visto che il Presidente della Regione Puglia appartiene proprio alle formazioni che manifestavano contro i politici, ma quali? Questo non l’ho capito. Quello che certamente ho capito per averlo constatato di persona è che quei poveri sventurati sono alloggiati in una maniera in cui non farei stare nemmeno il mio criceto. Nelle tende, alle tredici del due aprile, rilevata con un termometro tecnico, c’era la temperatura di trentadue gradi. Mi posso figurare che bella abitabilità offriranno quelle tende quando sarà la temperatura esterne di trenta gradi, contro i circa venti di oggi, ma mi posso fare due conti.
Ho potuto apprezzare la presenza di alcune emittenti, anche a carattere nazionale che, facendo domande quà e là cercavano di capitare su gente che esprimesse rancore verso chi ha messo in quel posto gli extracomunitari, facendo apparire il cittadino manduriano come un essere razzista e xenofobo.
Noi manduriani abbiamo certo milioni di difetti ma il razzismo lo lasciamo agli altri. Noi vogliamo che quelle persone vengano accolte con la dignità dovuta ad esseri umani, non in recinti come pecore. Nessun manduriano può negare di avere nella sua famiglia almeno un emigrante o che abbia fatto in passato questa esperienza, per questo ci fa rabbia come vengono trattati questi poveretti, il che rende del nostro paese un immagine distorta e perversa.
Mi sento di parlare a nome di tutti i miei concittadini augurandomi che la questione sia risolta presto, prima ch e intervenga la disperazione. Un animale arrabbiato è pericoloso: un essere umano, trattato come un animale, se si arrabbia lo è cento volte di più».
 
Mimmo Olivieri
Il poeta folle










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