lunedì 30 settembre 2024


04/04/2011 07:29:52 - Manduria - Attualità

Si chiede maggiore attenzione alla città

 
Al Presidente del Consiglio dei Ministri
Cav. Silvio Berlusconi
 
Ill.mo Presidente,
         Le scrivo a nome di una piccola associazione, nata meno di un anno fa dalla volontà di un gruppo di amici che ha sentito forte il richiamo dell'impegno civico ed ha deciso di mettersi in gioco personalmente e dare il proprio contributo alla vita politica del proprio paese.
         La nostra città è Manduria, una località che fino a pochi giorni fa era nota ai più soprattutto per l'ottimo vino primitivo e per gli straordinari 18 km. di costa. Dalla fine della scorsa settimana, invece, siamo al centro delle cronache per l'installazione sul nostro territorio di una tendopoli destinata ad ospitare i migranti sbarcati sull'isola di Lampedusa.
         Non Le nego che in queste convulse giornate la cittadinanza, ma anche le istituzioni locali, si sono trovate “spiazzate” da questo nuovo stato di cose e le reazioni, come ben comprenderà, sono state le più disparate: chi si preoccupa in primo luogo delle condizioni dei migranti, chi invece avverte il pericolo di un danno elevatissimo all'immagine dei nostri luoghi e conseguentemente alla nostra principale risorsa, il turismo. Ma ciò che causa maggiore inquietudine è il fatto che tanti ospiti della tendopoli siano riusciti e riescano tuttora a fuggire senza che nulla sia fatto per impedirlo. Abbiamo notizia infatti che questa gente si allontani indisturbata sotto agli occhi di chi dovrebbe sorvegliarla.
         Non è solo la paura che alcuni di costoro possano delinquere a destare preoccupazione, anche se per pura legge statistica su 2700 persone è legittimo pensare che ci sia anche qualche malfattore. L'apprensione deriva anche da quelle che possono essere o diventare, con il passare dei giorni e l'acuirsi del problema, le reazioni di una popolazione per tradizione accogliente verso il prossimo, come quella manduriana.
         Vi è in ognuno di noi, nascosta in un angolo della coscienza o ben visibile, la paura del “diverso”, ma questo sentimento subisce forti alterazioni e incredibili potenziamenti da una serie di variabili che in questo caso ricorrono tutte insieme: il numero dei “diversi”, la mancanza di sicurezza, la sensazione di impotenza e, non per ultimo, lo scarso preavviso.
           Siamo vicini ai nostri connazionali di Lampedusa che non possono certo essere costretti a subire una tragica condizione determinata solo dalla posizione geografica. Altresì non crediamo che il problema di Lampedusa possa essere risolto creandone un altro a Manduria.
         Sig. Presidente, mi creda, con quasi tremila persone costrette a vivere in tenda, in un clima torrido come sarà il nostro tra qualche settimana, nell'ozio completo, se non con la sola preoccupazione di essere espulsi, è solo questione di tempo perché la situazione diventi esplosiva.
         Manduria non chiede e non chiederà mai di essere esentata dai doveri di solidarietà ed accoglienza che sentiamo profondamente radicati in noi. Chiediamo soltanto di non essere lasciati soli dallo Stato e da chi come Lei lo rappresenta, ma anche dal resto d'Italia che non può e non deve pensare “meno male che è capitato a loro!”.
         Ora più che mai ricevere una autorevole, corretta e dettagliata informazione è per la nostra cittadinanza una impellente priorità, a tal fine La invitiamo in maniera ufficiale a voler incontrare la popolazione di Manduria per illustrarle i piani del Governo circa la gestione di questa emergenza umanitaria.
Certi che, come da consuetudine, non negherà il Suo aiuto a chi lo chiede, La attendiamo presto.
 
Con osservanza.
 
Girolamo Vergine
Presidente dell'Associazione
MANDURIA MIGLIORE










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