lunedì 30 settembre 2024


05/04/2011 05:49:18 - Manduria - Attualità

 

Sull’immigrazione clandestina condividiamo le preoccupazioni espresse da Alfredo Mantovano
 
 
 
All’On. Dott. Silvio Berlusconi
Presidente del Consiglio dei Ministri
 
 
 Caro Presidente,
 
          la crisi del Nord Africa esplosa all’inizio dell’anno ha visto immediatamente in prima linea Lei personalmente, e il Governo che presiede, impegnati a fronteggiare l’emergenza umanitaria, e ad affrontare le ricadute che la stessa ha avuto e sta avendo in Italia: prima fra tutte l’arrivo di oltre 20.000 migranti, quasi tutti clandestini e (finora) quasi tutti provenienti dalla Tunisia. L’Esecutivo italiano ha istituito un campo di accoglienza al confine fra Libia e Tunisia, ha inviato aiuti materiali alle popolazioni di Bengasi, e contestualmente ha intessuto intensi rapporti, dentro e fuori l’UE, per attenuare i conflitti e individuare percorsi ragionevoli. Questa emergenza, nella tradizione solidaristica della nostra Nazione, ha visto e vede impegnati senza risparmio di energie e di generosità appartenenti ai Corpi di polizia, ai Vigili del fuoco, alla Protezione civile, alla Croce Rossa e al volontariato: ennesima riprova che gli italiani non si tirano mai indietro in situazioni di crisi.
 
         La gestione della crisi medesima, tuttavia, avrebbe dovuto far adoperare fin dall’inizio un linguaggio di totale chiarezza: sull’entità degli arrivi previsti; sulla netta distinzione tra clandestini (larga parte di quelli partiti dalle coste tunisine) e profughi (quelli che si prevede possano partire dalle coste libiche); sui rapporti con le regioni e con le autonomie, inizialmente coinvolte solo per l’accoglienza dei profughi, e della quali solo negli ultimi giorni si sollecita l’individuazione dei siti per i clandestini; sulla dislocazione territoriale dei centri per l’accoglienza. Su tale aspetto, il richiamo del Capo dello Stato a una equa ripartizione dei carichi fra ogni area dell’Italia risponde a una evidente esigenza di giustizia.
 
         Questa chiarezza è ora indispensabile, oltre ogni condizionamento ideologico. È noto che le regioni sui cui territori si concentra la maggiore presenza di centri per immigrati sono Sicilia, Puglia e Calabria: tra Centri di accoglienza, Centri per richiedenti asilo e Centri di identificazione ed espulsione, da vent’anni a oggi i tre quarti dei posti sono collocati in queste tre regioni. Ciò avrebbe consigliato di tenerne conto per non gravare ulteriormente su di esse. Constatiamo invece che la gran parte delle tendopoli per accogliere i tunisini sono state realizzate nel Sud, e in particolare in Sicilia e in Puglia, mentre i siti in altre aree sono rimasti finora nella fase della enunciazione. Questo ha comportato, e sta comportando, disagi e problemi: lo diciamo non in nome di una rivendicazione territorialistica, in quanto i sottoscrittori di questa nota provengono da tutta Italia. Lo diciamo perché siamo convinti che l’emergenza va affrontata con un respiro nazionale, in virtù del quale ognuno è chiamato a recitare la sua parte. La concentrazione delle presenze in talune tendopoli – vale per tutti il caso di Manduria – o in taluni centri – si pensi a Mineo – sta peraltro provocando problemi di sicurezza, poiché la moltiplicazione delle fughe ha fatto sì che i clandestini si disseminassero in tutta Italia: innumerevoli sono le segnalazioni di reati da essi commessi.
 
         Confidiamo che i contatti da Lei direttamente avviati col nuovo Governo tunisino ottengano il ripristino di quell’accordo di sicurezza che fino a tutto il 2010 aveva impedito le partenze di clandestini dalla Tunisia. Al tempo stesso però manifestiamo, a proposito della presenza in Italia di un così rilevante numero di migranti irregolari, le medesime preoccupazioni espresse da Alfredo Mantovano, che hanno portato alle sue dimissioni da sottosegretario dell’Interno. Per questo Le chiediamo che, in attesa che le relazioni fra Italia e Tunisia permettano di giungere quanto prima a un nuovo blocco di flussi di clandestini e che l’UE si accorga di quanto accade nel Mediterraneo:
 
a.      il Governo distribuisca immediatamente le tendopoli in modo equo e proporzionato sull’intero territorio nazionale, senza continuare a gravare soltanto sul Sud;
b.     si costruiscano centri di raccolta dei migranti di dimensioni più ridotte, evitando l’allestimenti di “maxitendopoli”, per le quali è impossibile garantire la sicurezza ed evitare le fughe di massa, come quelle a cui stiamo assistendo in questi giorni. Va garantita una effettiva e stringente sorveglianza di questi centri, per impedire ai clandestini di disperdersi senza alcun controllo nell’intero territorio nazionale, in particolare nelle aree vicine ai centri di accoglienza e nelle periferie delle grandi città, annullando gli effetti di qualsiasi politica di contrasto dei flussi di immigrati irregolari;
c.     in questo contesto di sicurezza e di controllo, nella constatata impossibilità di un celere rimpatrio forzoso, si possono rilasciare permessi di soggiorno per motivi umanitari ai tunisini che non abbiano comportamenti violenti e dimostrino di avere delle destinazioni finali accertabili e sostenibili, in base all’articolo 20 della legge sull’immigrazione (come è già accaduto nel 1999 per l’emergenza Kossovo). La norma, come è noto, permette che, di fronte a momenti di emergenza, il migrante irregolare sia munito di un permesso valido per sei mesi, che – in virtù di disposizioni europee – gli consente di muoversi anche nel territorio dell’intera UE, e quindi – per esempio – di raggiungere familiari già presenti in Nazioni diverse dall’Italia.
 
    Nello spirito costruttivo che deve connotare una grande forza politica come il PDL, siamo certi che la Sua iniziativa istituzionale e politica terrà conto delle nostre preoccupazioni e proposte.
 
     Con profonda stima
 
      Barbara Saltamartini
      Mario Landolfi
      Francesco Bevilacqua
      Maurizio Castro
      Gioacchino Alfano
      Filippo Ascierto  
      Domenico Benedetti Valentini
      Deborah Bergamini
      Isabella Bertolini  
      Laura Bianconi
      Maurizio Bianconi
      Francesco Biava
      Marco Botta
      Battista Caligiuri
      Giuseppina Castiello
      Basilio Catanoso
      Bruno Cesario
      Carlo Ciccioli
      Salvatore Cicu
      Edmondo Cirielli
      Manlio Contento
      Gennaro Coronella
      Nicolò Cristaldi
      Ida D’Ippolito
      Marcello Di Caterina
      Giovanni Dima
      Cristano De Eccher
      Fabrizio Di Stefano
     Giuseppe Fallica    (Pdl- FdS)
      Renato Farina
      Enzo Fontana
      Paola Frassinetti
      Vincenzo Garofalo
      Antonio Gentile
      Antonino Germanà
      Gabriella Giammanco
      Basilio Giordano
      Maurizio Iapicca    (Pdl- Fds)
      Raffaele Lauro
      Maurizio Leo
      Giancarlo Lenher
      Gennaro Malgieri
      Giuseppe Marinello
      Giancarlo Mazzuca
      Antonio Mazzocchi
      Riccardo Migliori
      Antonino Minardo
      Bruno Murgia
      On Settimo Nizzi   
      Alessandro Pagano
      Antonio Paravia
      Vincenzo Piso
      Marco Pugliese    (Pdl- Fds)
      Paolo Russo
      Giacomo Santini
      Souad Sbai
      Vincenzo Speziali
      Francesco Stagno D’Alcontres (Pdl- Fds)
      Giacomo Terranova    (Pdl- Fds) 
      Salvatore Torrisi        
      Raffaello Vignali
      Marco Zacchera 
 










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