lunedì 30 settembre 2024


05/04/2011 13:05:57 - Manduria - Attualità

«Se usiamo i manganelli, siamo la “polizia fascista”, se non ci opponiamo all’uscita dei migranti, siamo “incapaci”: invece di criticarci, qualcuno sa darci dei consigli?»

 
«Oltre alla emergenza di Lampedusa, sembra che ormai possiamo dire che c’è un’altra emergenza in atto: quella di Manduria.
Assistiamo ad una sorta di fuoco incrociato sulle Forze dell’Ordine e sul loro operato. Tutti, tanti, soprattutto la politica, una volta tanto bipartisan, sanno cosa sbagliano, cosa non hanno fatto, cosa hanno fatto male.
Purtroppo, però, da nessuno di questi saggi arriva uno straccio di consiglio su cosa invece occorrerebbe fare.
 Ora, io vorrei sommessamente aprire una piccola riflessione: se il Sindaco di Manduria ed il Sottosegretario Mantovano si sono dimessi, questo non è forse un chiaro segnale che gli errori di gestione dell’emergenza sono da addebitarsi alla politica e non alle Forze dell’Ordine?
E ancora vorrei denunciare che ad oggi, e parlo per esperienza diretta, maturata sul campo, in tanti anni di coinvolgimento in altre situazioni simili cha hanno riguardato l’Albania, il Kosovo ecc., ho sempre visto che dapprima sono state approntate le strutture per accogliere gli ospiti in arrivo, facendo attenzione al rispetto di adeguati standard che garantiscano sia la vivibilità per gli stessi ospiti che la sicurezza per loro e per tutti coloro che a vario titolo vi operano. Dopo, e solo dopo aver esperito queste indispensabili operazioni preliminari, sono stai inviati gli ospiti all’interno delle citate strutture, che non di rado, alla prova pratica hanno necessitato di ulteriori interventi correttivi prima di raggiungere un accettabile livello di efficienza.
Beh, credo che Manduria sia fra i primi casi in cui, nella tendopoli, sono stati inviati gli ospiti con i lavori (perfino di recinzione) ancora in corso, e ben lontani dal termine.
 Anche questo, non credo sia addebitabile alle Forze dell’Ordine. Non credo sia possibile che Agenti, operatori della Sicurezza possano fare le veci di una rete di recinzione!!
Ed anche volendo farlo, come comportarci? Cosa fare quando vediamo queste persone che scavalcano agevolmente una rete puramente simbolica? Se li inseguiamo col manganello in mano diveniamo immediatamente “poliziotti fascisti”(e magari anche razzisti), se non lo facciamo mettiamo in atto un atteggiamento “omissivo e complice”, se di nostra iniziativa proviamo a fare l’una o l’altra cosa, dato che ad oggi, la politica non ha mai prodotto direttive chiare in tal senso, siamo incapaci e/o sprovveduti.
Magari chiedendo pareri a chi queste situazioni le ha già gestite sul campo, poteva arrivare qualche umile ed utile suggerimento, ma la politica, si sa, non chiede, agisce !!
…salvo poi attaccare le FF. OO. Se le cose non vanno come speravano !! e allora, cosa fare ?
Al lettore che ci onora di qualche minuto della sua attenzione, vorrei raccontare solo un aneddoto, l’ultimo in ordine di tempo, ma solo uno dei tanti che viviamo quotidianamente:
venerdì 1 aprile u.s., un gran numero di Poliziotti, alle 05.00 del mattino, ha lasciato il proprio letto ed i propri affetti, in quanto è stato impiegato a Taranto, presso la Base Navale di Chiapparo, per il trasferimento alla tendopoli di Manduria, di migliaia di Cittadini Stranieri provenienti da Lampedusa a bordo di due grosse navi attraccate rispettivamente una al mattino presto ed una al pomeriggio. Le previsioni iniziali lasciavano presumere a questi poliziotti, che avrebbero fatto rientro alle proprie case in tarda serata. A bordo delle navi in arrivo, oltre agli immigrati, centinaia di colleghi stremati che insieme a loro (in ogni senso) hanno affrontato l’odissea di poco meno di trenta ore di viaggio in mare.
All’arrivo della seconda nave, si era generata, a terra, una situazione che faceva dapprima ritardare lo sbarco degli ospiti, ed anche dei colleghi che erano con loro da tante ore; successivamente, era ormai buio, giungeva notizia che detta nave, col carico umano che trasportava, dovesse andare a addirittura a Trapani, senza escludere dal viaggio né i colleghi del mattino presto, peraltro privi di effetti personali, e, peggio ancora, neanche i colleghi che già avevano effettuato il viaggio da Lampedusa a Taranto. Alla fine è stata individuata una soluzione più “umana” : detti immigrati sono stati inviati al Centro di Palazzo San Gervasio (PZ), dove sono giunti in nottata. …E i Poliziotti? Con loro, naturalmente !! fin dal mattino alle cinque. Ma non finisce mica qui, perché i “fortunati” colleghi hanno dovuto provvedere anche alle successive esigenze di custodia, permanendo in tal luogo anche all’indomani, facendo rientro alle proprie case solo nella serata di domenica 03 aprile.          
Allora chiediamo: se già così, le cose sembrano andar male, come andrebbero senza lo spirito di servizio e l’abnegazione delle Forze dell’Ordine, le quali oltretutto, non hanno mai avuto un ruolo che le rendesse incisive sul piano delle decisioni?
Io credo, con tutta l’umiltà del caso, che ognuno debba prendersi le proprie responsabilità. Non è più tempo per lo “scarica barile”.
Quanto sopra, semmai, ha messo a nudo altre responsabilità della politica, che noi oltretutto, denunciamo da tempo: la politica di risparmio ossessivo, messa in atto dai Governi che si sono susseguiti negli ultimi anni, ha determinato un eccessivo impoverimento dell’organico delle Forze di Polizia che oggi contribuisce in modo determinante alle difficoltà a cui assistiamo: ormai siamo pochi. Meno di quanti ne occorrono.
 È indispensabile una ripresa delle assunzioni. Non si può pensare davvero di continuare a “moltiplicarci” in eterno con interminabili turni di straordinario ed odissee varie, per le quali, oltretutto non sappiamo neanche se esista adeguata copertura economica.
Rinnoviamo quindi la nostra richiesta di risorse aggiuntive, magari anche attingendo ai fondi messi a disposizione dall’Unione Europea. Risorse, quanto mai necessarie che permetterebbero ad ognuno di operare al meglio onde poter continuare a garantire gli abituali livelli di sicurezza, con gli elevati e doverosi standard qualitativi ai quali ogni essere umano, Italiano o di altra Nazionalità, ha diritto, quando si trova in un Paese civile».
 
il Segretario Generale Provinciale
Rosario Lima
 
Il Segretario Sezionale
 Comm.to MartinaFfranca
Francesco Cosa










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